Denaro e regali per avere la patente nautica, raffica di arresti

Anche un umbro fra gli undici indagati nell’operazione condotta dalla Guardia costiera

La Guardia costiera all'opera

La Guardia costiera all'opera

Cagliari, 14 luglio 2024 – C’è anche un umbro fra gli undicii indagati finiti nei guai per il giro di patenti nautiche “facili” scoperto dalla Guardia costiera.

Sabato mattina il Nucleo Speciale d’Intervento del Comando Generale delle Capitanerie di Porto – Guardia Costiera di Roma ha eseguito le misure cautelari a carico di dieci persone residenti in Sardegna e uno in Umbria: uno è finito in carcere, cinque ai domiciliari e per gli altri cinque l’obbligo di presentazione presso gli uffici di polizia giudiziaria.

I provvedimenti del Gip di Cagliari, su richiesta della Procura sarda, nascono da una serie di accertamenti svolti dall’Ufficio Circondariale marittimo di Carloforte in relazione alle modalità di rilascio di numerose patenti nautiche per unità da diporto, con indagini eseguite da parte del Nucleo Speciale di Intervento e la collaborazione e il supporto della Guardia Costiera di Cagliari e Olbia.

Secondo l’ipotesi formulata sulla base delle indagini, condotte anche a mezzo di attività tecniche, è emerso che un militare di Carloforte – i cui stessi colleghi della Guardia Costiera hanno avviato le indagini – avrebbe abusato della propria funzione e in particolare avrebbe chiesto in cambio somme di denaro o altre utilità consistenti in beni e fornitura di servizi vari.

Sono stati quindi ipotizzati reati quali la corruzione propria, tramite atti integranti violazione dei doveri d’ufficio; il falso ideologico in atto pubblico, in relazione al rilascio di patenti in favore di soggetti che non avrebbero avuto titolo per ottenerle, non avendo sostenuto gli esami, e in alcuni casi non avendo neppure effettuato le visite mediche preventive previste dalle norme in vigore, con potenziale rischio per la sicurezza della navigazione.

La patente nautica veniva consegnata ai corruttori dopo il versamento di una somma in denaro (pagamenti in contanti, versamenti sull’Iban bancario, versamenti in alcuni conti postepay o pagamenti di bollettini postali per finanziamenti personali).

Nell’ambito dell’indagine, sono state già poste sotto sequestro circa cinquanta patenti nautiche, nella maggior parte dei casi consegnate spontaneamente dagli indagati.