ALESSANDRO ORFEI
Cronaca

Denuncia il ’mancato’ Codice Rosso. La storia di Elga finisce in Parlamento

Vittima di stalking, si sfoga sui social. Il deputato Marchetti raccoglie l’appello e scrive al ministro Nordio

Ha affidato il proprio sfogo ai social Elga Profili, donna che ha raccolto in diversi post e video la propria storia di vittima di stalking, lamentando però la mancata applicazione delle misure previste dalla normativa del Codice rosso. Una storia che ha talmente colpito l’immaginario collettivo, all’indomani dell’omicidio di Giulia Cecchettin e della Giornata contro la violenza sulle donne, che il segretario regionale della Lega, il parlamentare Riccardo Augusto Marchetti, ha raccolto l’appello e ha annunciato la presentazione di una interrogazione al ministro della Giustizia, Carlo Nordio. Il primo provvedimento emesso nei confronti dell’uomo è stato il braccialetto elettronico, del quale però la donna denuncia malfunzionamenti. Poi l’obbligo di presentazione in Caserma. Un altro provvedimento che ritiene poco funzionale a tutela della sua situazione.

"Il Codice Rosso, fortemente voluto dalla Lega per tutelare le donne vittime di violenza, deve essere applicato dai magistrati - dice il segretario della Lega Umbria, Riccardo Augusto Marchetti -, ho depositato un’interrogazione al Ministro della Giustizia Carlo Nordio dopo aver ascoltato la storia di una donna folignate vittima di stalking che ha a più riprese denunciato il suo persecutore, che però è ancora a piede libero e, nonostante il divieto di avvicinamento emanato dal magistrato, da mesi continua a importunarla con pedinamenti, minacce, chiamate insistenti non solo a lei, ma anche ai suoi familiari e amici".

Marchetti ripercorre quindi la storia sulla quale c’è ancora un processo in corso. "Il giudice – continua il parlamentare – ravvisando un pericolo per la vittima, ha disposto alcune misure cautelari nei confronti dell’uomo, che deve indossare il braccialetto elettronico e non può avvicinarsi all’abitazione né ai luoghi frequentati dalla donna. Nonostante queste misure però, come si legge negli atti giudiziari, le persecuzioni sono continuate in più occasioni, con violazioni ripetute anche più volte al giorno". Il pm ha chiesto quindi gli arresti domiciliari mentre il giudice ha disposto l’obbligo di firma. "Ho chiesto al ministro Nordio se non ritenga di dover aprire un’indagine per appurare se è stato fatto il massimo per garantire sicurezza e protezione alla donna di Foligno vittima di stalking".