Scovato deposito di rifiuti pericolosi. Prodotti fitosanitari scaduti da anni

I carabinieri forestali denunciano il proprietario, avvisando Usl e Arpa. Travate anche vernici e idrocarburi

Il capannone abbandonato

Il capannone abbandonato

Castel Viscardo (Perugia), 6 settembre 2024 – I carabinieri forestali di Allerona hanno individuato un deposito incontrollato di rifiuti pericolosi, costituiti da prodotti fitosanitari, scaduti e revocati dal mercato e in pessimo stato di conservazione, per un quantitativo stimato di circa 10 metri cubi, stoccati senza alcun rispetto delle norme del settore all’interno di due capannoni e di un’attività commerciale, nel territorio comunale di Castel Viscardo. Secondo quanto ricostruito dai militari, il proprietario aveva infatti utilizzato in passato i capannoni come deposito dei prodotti della propria attività ma da molti anni erano ormai in stato di abbandono, così da costituire un illecito deposito di rifiuti.

I militari del Nucleo Forestale di Allerona lo hanno scoperto a seguito di un incendio che era scaturito nei pressi di uno dei due capannoni. Vista la caratteristica di pericolosità di gran parte dei rifiuti abbandonati, è stato richiesto anche l’intervento del servizio della Asl e dell’Arpa di Orvieto. I rifiuti fitosanitari risultavano depositati insieme a grandi quantità di grano privo di tracciabilità e non più utilizzabile per consumo umano e animale, essendo ricoperto da escrementi di animali e varie altre tipologie di rifiuti, come taniche contenenti idrocarburi, concimi, secchi di vernici scadute e una serie di altri rifiuti, con depositi di carta, cartone e prodotti fitosanitari scaduti e revocati dal mercato.

Il proprietario, gestore di un’attività nel comune, non risulta in possesso dell’autorizzazione per la vendita dei prodotti fitosanitari in quanto scaduta dal 2010. Al proprietario dei capannoni e del negozio è stato contestato il reato di deposito incontrollato di rifiuti pericolosi che prevede l’arresto fino a due anni e l’ammenda fino a un massimo di euro 26.000; inoltre il Comune dovrà emettere l’ordinanza che prescrive al responsabile l’obbligo di ripristino dei luoghi e il regolare smaltimento di tutto il materiale.