REDAZIONE UMBRIA

Dà fuoco alla cella nella quale è rinchiuso, detenuto muore in carcere

L’uomo ha inscenato una protesta che gli è costata la vita. Il Sappe: “Il tempestivo intervento degli agenti non è riuscito a salvarlo”

Il carcere di Perugia

Il carcere di Perugia

Perugia, 12 marzo 2025 – Il suo obiettivo era quello di inscenare una protesta, ma il gesto gli è costato la vita. Un detenuto di origini straniere è morto nel carcere di Perugia dopo aver appiccato il fuoco a tutto ciò che aveva nella sua cella: nonostante il pronto intervento degli agenti penitenziari, come riferito dal segretario regionale del sindacato Fabrizio Bonino, per lui non c’è stato niente da fare.

La salma del detenuto è stata trasferita in ospedale, ora sotto la giurisdizione delle autorità competenti, dopo che le forze dell'ordine avevano tentato invano di salvargli la vita. Il tragico evento si è verificato nella terza sezione del penitenziario, una zona da tempo bersaglio di critiche per le sue pessime condizioni strutturali. Secondo quanto dichiarato da Donato Capece, segretario generale del Sappe, la sezione soffre di infiltrazioni di acqua piovana, che compromettono ulteriormente la già precaria stabilità dei soffitti, mentre i muri portano evidenti segni di degrado e sporcizia. In alcuni casi, sono stati rinvenuti resti di escrementi lanciati dai detenuti stessi, inondando gli ambienti di precarietà e degrado.

A fronte di tali gravi criticità, illustrate nel contesto di un incontro con il direttore generale dei beni e dei servizi dell'Amministrazione Penitenziaria, Antonio Bianco, il Sappe ha reiterato l'invito alle autorità ad intraprendere azioni decisive e immediate, sottolineando come una più oculata e responsabile gestione dell'istituto sia imperativa per garantire adeguate condizioni di lavoro e sicurezza. "Le numerose comunicazioni inviate alla Direzione e al Provveditorato Regionale non hanno avuto effetti concreti", si legge nella nota del sindacato.