Diciottenne ferisce un carabiniere. Colpito alla testa con il cellulare

Arrestato il giovane, bloccato dopo una cena non pagata. Il sindacato dell’Arma: "Grave carenza di personale"

Diciottenne arrestato dopo aver colpito in testa un carabiniere con il cellulare. Incensurato. è ora accusato di resistenza e lesioni a pubblico ufficiale. Il giovane, tunisino, nella serata di sabato era con quattro coetanei di origini nordafricane che dopo aver cenato in un locale in largo Passavanti si erano dati alla fuga senza pagare. E’ stato il ristoratore a chiedere l’intevento delle forze dell’ordine. Il gruppetto è stato rintracciato in una via nelle vicinanze e i cinque, alla vista dei militari, sono fuggiti in diverse direzioni. I carabinieri hanno quindi bloccato il 18enne che nel corso dell’identificazione, ha colpito un militare alla fronte con il telefono cellulare, causandogli lesioni poi giudicate guaribili in 7 giorni dai medici dell’ospedale. Per il 18enne è scattato così l’arresto. Nel giudizio per direttissima, il giudice ga disposto nei suoi confronti l’obbligo di firma alla polizia giudiziaria. Sull’episodio interviene il Sindacato militare italiano dei carabinieri: "Esprimiamo profonda solidarietà e vicinanza al collega ferito, formulandogli gli auguri di pronta guarigione. Tuttavia, solleviamo una questione fondamentale: la carenza di risorse umane e materiali che affligge le forze dell’ordine, lasciandole spesso in una situazione di svantaggio rispetto alle sfide che devono affrontare. La mancanza di personale e di mezzi adeguati compromette non solo la sicurezza degli operatori, ma anche quella dei cittadini che essi sono chiamati a proteggere".

"Rinnoviamo l’appello alle autorità competenti - così il segretario regionale Sergio Pappone – affinché si adottino misure concrete per affrontare queste criticità e si metta in atto un piano di impiego che preveda un potenziamento degli organici e una maggiore presenza sul territorio. Solo così si potrà garantire una sicurezza efficace e duratura per tutti. L’incidente rimane un tragico monito sulla necessità di investire nella sicurezza pubblica e nel benessere degli operatori delle forze dell’ordine, al fine di assicurare un ambiente sicuro e protetto per la comunità nel suo insieme".

Ste.Cin.