Diossina più alta durante l’incendio. Relazione Arpa sul rogo di Maratta

"Presenza significativa, le concentrazioni dell’inquinante scendono drasticamente nelle ore successive"

Diossina più alta durante l’incendio. Relazione Arpa sul rogo di Maratta

Diossina più alta durante l’incendio. Relazione Arpa sul rogo di Maratta

L’ incendio del 12 luglio scorso in una ditta di rifiuti ingombranti di Maratta ha sprigionato diossina, i cui livelli sono rientrati nella normalità appensa spente, tempestivamente, le fiamme. E’ quanto si legge nella relazione dell’Arpa sugli effetti ambientali del rogo. "I tecnici dell’Agenzia intervenuti nel corso dell’incendio - si legge – hanno installato un campionatore di emergenza Echo Emergency per la rilevazione dell’inquinamento atmosferico. Il primo campionamento (filtro C1) è durato circa 2 ore in corrispondenza dell’incendio, dalle 20.20 alle 22.20 circa, cioè fino allo spegnimento dell’incendio; il secondo campionamento (filtro C2) ha riguardato le 12 ore successive, quindi senza incendio in corso". "I metalli rilevati sui filtri mostrano valori ampiamente inferiori ai valori limite e obiettivo stabiliti dalla normativa sulla qualità dell’aria (D.Lgs. 155/2010) - si legge ancora – .Per i microinquinanti organici si osserva, in corrispondenza delle due ore di campionamento con incendio in corso, la presenza significativa di Diossine e Furani (PCDD/F), di PCB e di IPA (benzo-a-pirene); le concentrazioni di tali inquinanti scendono drasticamente nelle ore successive all’incendio, tendendo a rientrare nei valori medi normalmente rilevati nella centralina della rete di monitoraggio posizionata a Maratta". Arpa Umbria "ha anche provveduto a effettuare uno studio di simulazione della dispersione delle emissioni dell’incendio, da cui risulta che le aree interessate dalla ricaduta dei fumi sono influenzate essenzialmente dalla velocità e direzione prevalente del vento durante l’incendio, nonché dal ridotto tempo di spegnimento e che, pertanto, la massima ricaduta risulta essere principalmente negli immediati dintorni dell’impianto con direzione prevalente nord-est dallo stesso, entro un raggio di 250 metri". Per questo già lunedì 15 Arpa e Usl avevano proposto "la revoca delle ordinanze emesse dai Comuni di Narni e di San Gemini e la modifica dell’Ordinanza emessa dal Comune di Terni, con riduzione da 3 chilometri a 500 metri del raggio in cui mantenere i divieti di raccolta e consumo di prodotti alimentari coltivati, il razzolamento di animali, l’utilizzo di foraggi"