"Sono un vostro lettore, abito in Borgo XX Giugno. Il Borgo Bello! “Bello“ fino ad un certo punto. Dopo l’ingresso del Tiro a segno, la vegetazione sporge dall’alto dei giardini che per un periodo erano un punto di incontro di una associazione. E’ da tanto tempo che è non più possibile accedere all’orto. Ma la sensazione di abbandono si coglie appena entrati nel parcheggio della ex Facoltà di Agraria. Oggi si chiama Dipartimento di Scienze agrarie alimentari e ambientali. Vediamo i cassonetti sempre pieni e quasi mai chiusi. Ma non potrebbero chiederne di più? Proseguo e trovo le aiuole con l’erba di San Giovanni in disordine. La sporcizia e le foglie secche circondano le piante. Noto anche una serra sulla sinistra coperta da Eternit, dove i vetri sono a prima vista perforati. Sembrano essere stati colpiti da una grandinata. Altre strutture simili sono utilizzate come magazzini. Ma è così da più di un anno. Per non parlare del parcheggio e della scalinata che si affaccia su via Bonfigli: cancelli e corrimano arrugginiti, erbacce ovunque, selciato colabrodo. Sconsolato da tanta noncuranza, mi chiedo a chi spetti la manutenzione del Dipartimento. All’Università? Alla Fondazione? Una cosa è certa: ad Agraria, dove la cura e il rispetto del verde si insegnano, l’equazione non torna più. Alla prossima passeggiata...".
CronacaDipartimento di Agraria "Spazi dimenticati. Il paradosso: il verde qui viene trascurato"