
Direzione carceraria, il Ministero frena: "Solo una bozza, ora i confronti"
Cosa succede nelle carceri di Perugia, Terni, Orvieto e Spoleto? E soprattutto: dove sarà posizionato il Provveditorato, cioè il centro nevralgico che deve garantire la vivibilità e la sicurezza all’interno dei penitenziari, per il personale in servizio ma anche per i detenuti? Lo spiraglio per l’Umbria si era aperto, nei giorni scorsi, con le disposizioni messe nero su bianco da un decreto del presidente della Repubblica nel quale era contenuta la separazione tra Umbria e Toscana e la creazione di un provveditorato che unirebbe Umbria, Molise e Abruzzo. La novità più consistente, però, è la collocazione a Perugia della sede del provveditorato. Una decisione presunta, che ha scatenato subito la reazione dell’Abruzzo che vorrebbe la sede a Pescara.
Ora, sull’intricata vicenda, arriva la voce ufficiosa del Ministero della Giustizia. Non ci sono prese prese di posizione ufficiali, ma solo attendibili indiscrezioni provenienti da Roma.
Secondo le agenzie che le riportano "l’individuazione della sede del provveditorato dell’amministrazione penitenziaria a Perugia non è stata ancora effettuata". In merito alla riorganizzazione dei provveditorati, fonti del dicastero di via Arenula precisano che l’istituzione dei nuovi provveditorati "avverrà con il nuovo regolamento di organizzazione del ministero della Giustizia che sarà adottato con Dpr. Ad oggi è stato solo elaborata un’ipotesi tecnica trasmessa ai sindacati per osservazioni. Nulla di più. L’iter, pertanto, è in corso. Ci sarà modo di attuare un tavolo di confronto anche con le regioni interessate".
Sull’argomento è stata anche presentata un’interrogazione parlamentare al Ministro della giustizia da parte del senatore abruzzese del Pd, Michele Fina. Ma, al momento, tutto sembra in ballo: la sede del nuovo Provveditorato dell’amministrazione penitenziaria è una partita aperta".