REDAZIONE UMBRIA

Disabili, negato il bonus. L’ira delle famiglie

Manifestazione delle associazioni e dei caregiver davanti alla Regione "Erano stati stanziati oltre due milioni, poi nulla. Abbandontai dalle istituzioni" .

Il presidio delle associazioni e delle famiglie dei disabili sotto Palazzo Cesaroni La delegazione denuncia la mancata approvazione del bonus mensile da parte della Regione

Il presidio delle associazioni e delle famiglie dei disabili sotto Palazzo Cesaroni La delegazione denuncia la mancata approvazione del bonus mensile da parte della Regione

PERUGIA

Un gruppo di famiglie umbre rappresentate dalle associazioni Afad, Aucla, Auret, Un volo per Anna ieri ha manifestato sotto il palazzo del Consiglio regionale in piazza Italia per chiedere l’approvazione della delibera che riconosce i contributi mensili previsti dai piani regionali in favore di minori , adulti ed anziani affetti da grave disabilità. Francesco Conti presidente dell’associazione Aucla riassume quello che sta succedendo in Umbria: "Parliamo di un sostegno economico che la legge riconosce a tanti minori per realizzare percorsi di cura e riabilitazione che Asl e comuni non offrono. Purtroppo però – spiega Conti – la Regione, pur avendo previsto una delibera, con la quale erano stati stanziati contributi fondamentali, oltre due milioni di fondi destinati alle famiglie, poi non l’ha più attuata. E non si capisce il perché. Ora questa famiglie non possono accedere a quei contributi che per loro rappresentavano una grandissima boccata d’ossigeno".

"In questi anni – va avanti Delfina Dati di Afad – abbiamo sollecitato la Giunta in tutti i modi ad adempiere a quello che era un obbligo specifico derivante dalla programmazione Prina del Fondo regionale per la non autosufficienza. Resta solo l’Umbria tra tutte le regioni italiane a negare l’assegno di cura/sollievo per le gravi disabilità. Le nostre famiglie vivono drammi quotidiani fatti di paure, ansie e timori legati al dubbio di non fare abbastanza per sostenere i nostri cari non autosufficienti: il bonus significava sopperire a tutti quei servizi che oggi non ci sono".

Silvia Angelici