
Il provvedimento è stato affisso sull’ingresso della discoteca. Il locale dovrà rimanere chiuso per trenta giorni
Deruta (Perugia), 27 ottobre 2023 – Le botte in pista e fuori dal locale. L’alcol venduto anche a ragazzini di neanche sedici anni. Per questo motivo, su disposizione del questore di Perugia, Fausto Lamparelli, i carabinieri della compagnia di Todi, hanno messo i sigilli a una discoteca di Deruta. Il provvedimento di chiusura avrà la durata di un mese.
La misura è stata adottata in seguito delle diverse violazioni riscontrate negli ultimi mesi da parte delle forze dell’ordine che sono dovute intervenire in numerosi episodi di disordini, ritenuti gravi, avvenuti all’interno della discoteca – riferiscono i carabinieri - Diverse, infatti, sono state le liti nelle sale da ballo, a seguito delle quali alcuni ragazzi hanno riportato lesioni anche gravi. I carabinieri hanno inoltre accertato che al bar della discoteca, i baristi avrebbero somministrato bevande alcoliche anche a ragazzi minori di anni 16, "ulteriore elemento significativo del mancato esercizio del controllo all’interno dell’esercizio pubblico".
Solo pochi giorni fa, un provvedimento di sospensione della licenza, in applicazione dell’articolo 100 del Testo unico di pubblica sicurezza, per un circolo di Fontivegge, a Perugia, dove uno dei gestori era stato arrestato per aver colpito con una bottiglia rotta un altro uomo, sorpreso a fare i propri bisogni sul muro vicino alla porta d’ingresso. Situazioni differenti che tornano, però, a portare l’attenzione sulla violenza, spesso e volentieri gratuita, che in certe circostanze viene fuori in tutta la sua brutalità anche a causa di un consumo fuori controllo di alcolici.
Nel recente passato, anche la maxirissa scoppiata in un’altra discoteca del perugino nel corso di un concerto. In quell’occasione si ipotizzò anche una sorta di regolamento di conti tra ragazzi o l’azione mirata di un gruppo di giovani soliti provocare il caos in feste o serate organizzate. Campanelli d’allarme a cui le forze dell’ordine rispondono con controlli serrati e con provvedimenti, come la chiusura, che puntano a un divertimento capace di rimanere nei limiti della convivenza civile, con l’impegno di tutte le parti in causa, dai clienti ai gestori.