Per l’anno venturo le previsioni economiche non sono particolarmente rosee; rispetto al 2022 la crescita del Pil e dei consumi delle famiglie è destinata ad azzerarsi e ciò contribuirà a incrementare il numero dei disoccupati, almeno di 63 mila unità in tutto il Paese. A dirlo è l’Ufficio studi della Cgia sulla base di una elaborazione dei dati Istat e delle previsioni Prometeia che però prevedono qualche eccezione e una di queste è in Umbria. La disoccupazione infatti dovrebbe diminuire del 3,5 per cento, con 834 persone in meno senza lavoro: i disoccupati infatti passeranno da 23.592 a 22.758. Nonostante questo, secondo Cgia, e sebbene non sia per nulla facile stabilire in questo momento i settori che nel 2023 saranno maggiormente interessati dalle riduzioni lavorative, pare comunque di capire che i comparti manifatturieri, specie quelli energivori e più legati alla domanda interna, potrebbero subire dei contraccolpi occupazionali, mentre le imprese più attive nei mercati globali tra cui quelle che operano nella metalmeccanica, nei macchinari, nell’alimentare-bevande e nell’alta moda saranno meno esposte. Non solo, stando al sentiment di molti esperti e di altrettanti imprenditori, altre difficoltà interesseranno i trasporti, la filiera automobilistica e l’edilizia, quest’ultima penalizzata dalla modifica legislativa relativa al superbonus, potrebbero registrare le perdite di posti di lavoro più significative.
Bisognerà dunque capire in termini di Pil quanto davvero ci "impoveriremo" il prossimo anno, intanto però anche per Perugia sul fronte della disoccupazione si prevede di passare dai 17.008 di fine anno ai 16.267 del 2023, con un calo di 741 lavoratori e una diminuzione del 4,4%.