Divine Terre, Mostra omaggio al Perugino al Museo del Vetro di Piegaro

Inaugurata oggi al Museo del Vetro di Piegaro, la mostra "Divine Terre" presenta le opere di cinque artisti contemporanei ispirati all'arte del Perugino. Un'occasione per ammirare una visione moderna del paesaggio umbro.

Divine Terre, Mostra omaggio al Perugino al Museo del Vetro di Piegaro

Divine Terre, Mostra omaggio al Perugino al Museo del Vetro di Piegaro

PIEGARO – Il Museo del vetro di Piegaro presenta l’opera di cinque artisti contemporanei nel cui linguaggio sono presenti caratteristiche assimilabili all’arte del Perugino. Sarà inaugurata oggi alle ore 18 al Museo del Vetro la mostra "Divine Terre - Artisti contemporanei in omaggio a Pietro Vannucci". Ad esporre alcune delle loro opere saranno gli artisti Claudio Carli, Luigi Frappi, Rita Albertini, Franco Passalacqua e Angelo Buonumori. La mostra è curata da Antonietta Rovieri e Andrea Baffoni. "La mostra – secondo quanto anticipa Baffoni (nella foto) – lascia spazio allo stile personale di ogni artista. L’opera di Perugino fu un tributo all’anima invisibile della natura. Scenari di orizzonti indefiniti o terre azzurre dove brilla la luce del Trasimeno. Si sono concentrate così le opere di alcuni maestri contemporanei che hanno apportato un significativo contributo al rinnovamento delle tematiche paesaggistiche. Luigi Frappi, autore di vedute dal sapore neo-romantico dove l’orizzonte mistico del paesaggio si interseca con scenari classici. Franco Passalacqua, che scandaglia il senso intimo della natura attraverso metodologie pittoriche minimaliste capaci di trascendere la realtà verso un realismo filosofico. Claudio Carli, con la sua pittura di vasti orizzonti che narra la bellezza delle vallate umbre evocando scenari distensivi e dalla forte valenza spirituale. Trovano inoltre spazio espressioni come le opere di Rita Albertini che attraverso una visionarietà espressionista celebra opere come Lo Sposalizio della Vergine o il San Sebastiano. Similmente l’installazione di Angelo Buonumori (nei sotterranei della fornace), che nella sua concentricità, ispirata all’acqua, ricorda la circolarità del Trasimeno".