Presidente Donatella Tesei, che campagna elettorale è stata? Qual è la richiesta più frequente che le fanno gli umbri?
"La campagna elettorale è stata in continuità con i cinque anni di governo. Abbiamo parlato di ciò che è stato fatto e di ciò che faremo. Ne abbiamo parlato in maniera condivisa tra tutti i partiti della coalizione, senza strumentalizzazioni elettoralistiche.
Le domande più frequenti che mi hanno fatto gli umbri sono state sul lavoro, lo sviluppo delle infrastrutture, sul futuro per i giovani e la sanità, i cittadini vogliono comprendere la situazione reale, non gli slogan vuoti. Sono consapevole che la sanità è un settore delicato, che abbiamo trovato in una situazione precaria. Ho rassicurato i cittadini che faremo con determinazione quel percorso complesso, ma necessario, di riorganizzazione: sarà la nostra priorità".
Non pensa in questo ambito ci sia qualcosa nell’organizzazione che non funziona?
"Che in Umbria non ci sia carenza di personale medico e infermieristico non lo dico io ma la Fondazione Gimbe, che di recente ha certificato che nelle strutture pubbliche umbre operano il 20% in più di medici e infermieri rispetto alla media nazionale. Il tema piuttosto è organizzativo, tra tanti presidi ospedalieri in una regione orograficamente difficile. Ciò che faremo è migliorare l’organizzazione e la gestione del personale, peraltro di grande valore professionale".
Ma i precedenti governi nazionali e quello attuale avrebbero potuto fare di più sull’impegno di risorse per le Regioni?
"Il governo Meloni è il primo ad aver aumentato il fondo sanitario, invertendo la tendenza rispetto ai governi precedenti. Già questo mi sembra un segnale significativo".
Perché molti dirigenti medici lasciano per il privato o per andare in regioni dove li pagano meglio?
"E’ chiaro che la sanità italiana debba migliorare anche per dare loro migliori condizioni di lavoro. Farò di tutto per trattenerli perché la Sanità pubblica è un bene prezioso, pensi che ho voluto che l’88,5% dei posti letto in Umbria fosse pubblico. Sul tema dei compensi abbiamo iniziato a lavorare anche sulle “prestazioni aggiuntive” nel pubblico per erogare incentivi economici".
Che risposta si dà quando legge che tanti umbri rinunciano a curarsi?
"E’ un tema nazionale, non umbro. Per me leggere questi dati nazionali è un dolore che mi stimola a fare di più. Sul fronte sanitario dobbiamo creare le condizioni affinché già durante la visita con il medico di base si riescano ad avere le condizioni per una diagnosi approfondita. Dobbiamo anche facilitare una presa in carico del paziente che eviti le trafile burocratiche nella diagnosi e nella cura".
Come contenere la mobilità passiva?
"La mobilità passiva in Umbria cresce dal 2016, basta guardare i numeri, non mentono mai. Dobbiamo tornare ad avere professionisti di eccellenza, dar tempo agli investimenti in tecnologia che ho finanziato, mettere in campo quelle politiche che abbiamo iniziato a concretizzare e che hanno rallentato questa passività. La sanità umbra ha la carte in regola per dare risposte ai cittadini, ma anche per diventare attrattiva per i pazienti di fuori regione".
L’assessore Luca Coletto potrebbe ricoprire di nuovo questo ruolo se lei vincesse le elezioni? Oppure ha in mente un tecnico? Si parla molto ad esempio dell’ex vicesindaco Gianluca Tuteri?
"Non è questo il momento di parlare di nomi. Ci sarà tempo per tutte le valutazioni sul prossimo governo della Regione che faremo insieme a tutta la coalizione".
Questa Giunta stanzia 30 milioni annui per i sostegni economici alle famiglie. Non pensa sia giusto agevolare le famiglie sul trasporto pubblico?
"Sono sostegni economici strutturali per tutte le età del bambino, dalla nascita all’università. Per gli studenti ci sono delle tariffe agevolate. Abbiamo cercato di venire incontro anche su questo alle esigenze delle famiglie. Un percorso che siamo intenzionati a continuare cercando anche di incrementarlo".
Lo sa che sull’aeroporto l’opposizione le contesta che 48 milioni su 60 stanziati per ristrutturarlo li hanno ottenuti gli altri governi regionali?
"Quelli erano i soldi con cui tanti anni fa venne fatto l’aeroporto. Per arrivare ai 500.000 passeggeri per cui doveva essere realizzato con quei soldi, siamo stati costretti a spenderne tanti altri perché di fatto non aveva quella capienza. In realtà, in Umbria si era arrivati al massimo a 200.000 passeggeri. Lo abbiamo risanato e rilanciato con 17 rotte l’anno, alcune con grandi hub internazionali".
Perugia e Assisi le hanno fatto sapere nulla sul contributo ancora non versato?
"Chi tra i soci non ha sostenuto come dovuto, ha fatto perdere grandi opportunità a tutta la comunità regionale e alle proprie città: ben presto ci dovrà dire se vuole iniziare a contribuire oppure uscire dalla società di gestione dell’aeroporto".
Secondo lei Proietti ha fatto bene o male come sindaca di Assisi? Mi dà un aggettivo per descriverla?
"Non sta a me parlare dell’operato di altri amministratori. Come istituzione abbiamo sempre avuto rapporti corretti con gli altri enti, comunali e provinciali. Io non ho il compito di giudicare altri".
Veniamo all’indagine archiviata. Non trova sarebbe stato opportuno politicamente uscire al momento del voto delle delibere? Non crede che il suo rapporto politico-fiduciario con l’assessore Agabiti possa essere condizionato dal fatto che suo figlio è stato assunto dall’azienda di famiglia dell’assessora?
"La delibera in questione è un atto di programmazione di fondi a favore di cinque diverse filiere per la valorizzazione di eccellenze agroalimentari della regione e non un’attribuzione diretta di fondi, ma tramite bando a partecipazione aperta e selezione. Peraltro, l’atto di Giunta in merito alle filiere è identico a molti altri atti della regione con le medesime finalità. Non vi era, dunque, opportunità di astensione, né tantomeno incompatibilità. A riprova di ciò, il dirigente segretario di giunta non ha sollevato tali questioni".
E infine: perché gli umbri dovrebbero votarla?
"Perché abbiamo dimostrato di avere a cuore lo sviluppo della regione e di aver lavorato nell’interesse generale, con una coalizione coesa, capace di governare in maniera fattiva e con obiettivi concreti e condivisi. Per vedere il compimento di quanto abbiamo immaginato e programmato per la nostra regione c’è bisogno di continuità. Interrompere ora questo percorso sarebbe un’occasione persa".
Michele Nucci