CITTA’ DI CASTELLO Quella dell’imprenditore Nebbiai nella vicenda Sogepu non fu corruzione. Di fronte al gip del tribunale di Perugia Simona Di Maria, si è tenuta l’udienza con la quale è stata definita la posizione di Massimiliano Nebbiai, titolare di un’azienda di Montone, che fu indagato nella vicenda Sogepu (per una fornitura di cestini da 300 mila euro). "Nel corso delle indagini preliminari, a seguito di una corretta disamina e qualificazione dei fatti da parte della Procura, è emersa l’insussistenza in capo a Nebbiai della condotta corruttiva, con riqualificazione dei fatti provvisoriamente contestati e derubricazione del reato corruttivo". Gli avvocati difensori Marcello Pecorari e Paola Trebbi hanno evidenziato come "la corretta valutazione delle risultanze probatorie acquisite nel corso dell’indagine, insieme alle dichiarazioni rilasciate dagli indagati in sede di interrogatorio (al quale Nebbiai non si è nemmeno sottoposto) hanno determinato il venir meno del teorema accusatorio che ipotizzava il coinvolgimento nel reato corruttivo, stante la natura assolutamente marginale della sua implicazione". Gli stessi legali hanno espresso soddisfazione "per la celere definizione della posizione" del loro assistito, "con pena minima e senza alcuna condanna accessoria".
Cronaca"E’ caduta l’accusa di corruzione"