Sempre meno giovani e sempre meno persone in età da lavoro. Il “raffreddamento“ anagrafico di Orvieto è fotografato dal nuovo rapporto della società Cittadinanza Territorio Sviluppo curato dai ricercatori Annalisa Bacciottini e Antonio Rossetti. Già dal titolo, “Questo non è un Paese per giovani né per lavoratori“ si capisce che i risultati sono molo pesanti l’intero territorio. Nel 2021 la popolazione totale di Orvieto è scesa sotto i 20 mila abitanti e sono calate tutte le prime tre fasce di età per un totale del 4%. Preoccupante è la variazione negativa degli under 14 che ha toccato quasi il 2%. Nel rapporto viene spiegato che "non solo si palesa un trend calante, che pare inarrestabile, del dato dei residenti, ma soprattutto ciò avviene a detrimento sia delle classi già occupate sia di quella fino a 14 anni, il giacimento demografico su cui si basa il futuro; a fonte di ciò crescono i residenti della fascia di età più elevata".
Questo dato in economia si traduce in "flessione del prodotto per via del rarefarsi degli occupati e la relativa difficoltà nel sostenere un numero di inoccupati sempre più incidente; stasi della domanda per i consumi; una cronica eccedenza di risparmio". Questa stasi demografica causa, poi, flussi di popolazione in uscita negli under 45 e minori nascite creando un pericoloso e difficilmente gestibile effetto a catena, ma soprattutto una carenza d’investimenti che aggrava il fenomeno del “nanismo delle imprese“.