LUCA FIORUCCI
Cronaca

È il primo verdetto definitivo. Concorsopoli, confermata la condanna per Pacchiarini

La Corte di Cassazione ha giudicato inammissibile il ricorso della Procura sull’associazione a delinquere e ha ribadito la sentenza di secondo grado, cancellando l’accusa di falso.

È il primo verdetto definitivo. Concorsopoli, confermata la condanna per Pacchiarini

Diamante Pacchiarini

Prima sentenza definitiva per l’inchiesta sui presunti concorsi truccati nella sanità umbra. Inchiesta che, nella primavera del 2019, portò a uno sconquasso politico che si concluse con le dimissioni anticipate dell’allora presidente Catiuscia Marini. Si è definita la posizione di Diamante Pacchiarini, all’epoca dei fatti direttore sanitario dell’Azienda ospedaliera di Perugia. Pacchiarini, che aveva chiesto e ottenuto di essere giudicato con rito abbreviato, era stato condannato in primo grado a due anni e otto mesi di reclusione. In secondo grado, la Corte d’appello di Perugia aveva ridotto la condanna a un anno e sei mesi per le ipotesi di falso e abuso di ufficio. Cadde la contestazione dell’associazione a delinquere, scelta contro la quale aveva fatto appello in Cassazione la Procura generale.

La Suprema corte, però, giudicato inammissibile il ricorso della pubblica accusa, e ha sostanzialmente confermato la sentenza di secondo grado, ma ha annullato la condanna per falso che la recente riforma ministeriale ha depenalizzato. Si chiuda la vicenda giudiziaria per Pacchiarini, mentre per una trentina di imputati il 3 luglio è stata pronunciata la sentenza di primo grado che ha portato alle condanne, tra gli altri, dell’allora assessore alla Sanità, Luca Barberini, dell’ex sottosegretario agli Interni, Gianpiero Bocci, e la ex presidente Marini, che è stata però assolta dall’accusa più pesante di associazione a delinquere. In attesa delle motivazioni della sentenza, le parti si preparano al presumibile ricorso in appello.