PERUGIA - Ieri è stata una giornata importante per il settore abitativo a Perugia. Oltre alla presentazione dell’accordo sugli affitti con cedolare secca a canone concordato, è uscita anche la graduatoria delle domande per l’assegnazione delle case popolari a canone agevolato. E i risultati sono stati piuttosto sorprendenti, dato che alla fine le domande effettive ammesse sono state 805 su 850 totali, in forte calo (circa il 10 per cento) rispetto alle 944 dell’ultimo bando che risaliva al 2019.
Un passo indietro importante non tanto dettato dalla scarsità di alloggi disponibili, ma secondo le associazioni che tutelano gli inquilini, dai nuovi criteri estremamente restrittivi che limitano la possibilità di molte famiglie a presentare domanda, come quello relativo alla residenza minima e alla questione legata dei precedenti penali in famiglia. Tutto ciò tenendo comunque conto del fatto che gli alloggi a canone sociale disponibili in questo momento a Perugia sono circa un centinaio e che quindi la gran parte delle famiglie resterà comunque esclusa dalla possibilità di accedere ad un alloggio popolare.
Proprio alla fine dell’anno era stato annunciato che trentadue alloggi, sedici per ogni palazzina, sarebbero stati presto a disposizione di nuclei familiari residenti nel capoluogo grazie alla positiva conclusione di una attività costruttiva avviata da Coop Umbria Casa fin dal 2011 e che vede impegnata nel suo completamento l’Azienda territoriale di edilizia residenziale (Ater) della Regione.
Progettato specificamente per soddisfare il bisogno ‘casa’, il compendio immobiliare in questione si trova a Balanzano ed è articolato in quattro edifici per complessivi 60 alloggi.
M.N.