Elettrodomestici falsi in auto: due denunciati

Carabinieri di Città di Castello sequestrano elettrodomestici falsificati con marchi noti, denunciando due uomini di origine napoletana. Indagini in corso per individuare un possibile mercato illegale.

Elettrodomestici falsi in auto: due denunciati

I Carabinieri mostrano il materiale sequestrato. La vettura sulla quale viaggiavano i due napoletani denunciati è stata fermata sulla E45

CITTÀ DI CASTELLO – Finti aspirapolveri Dyson o telefoni Apple nel bagagliaio della vettura, da piazzare nel mercato dell’Altotevere. Elettrodomestici falsificati recanti grandi marchi, ma in realtà di bassa qualità, sono stati sequestrati dai carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Città di Castello che hanno denunciato in stato di libertà due uomini, un 57enne ed un 64enne, entrambi di origine napoletane e con precedenti di polizia, ritenuti responsabili di illecito possesso di merce contraffatta destinata alla vendita.

I carabinieri, nel corso di un servizio finalizzato alla prevenzione e repressione dei reati contro il patrimonio, hanno proceduto al controllo di un’autovettura all’altezza dello svincolo di Città di Castello, lungo la E45. All’atto del controllo, le due persone a bordo del veicolo non sono state in grado di fornire una plausibile spiegazione riguardo la loro presenza sul territorio tifernate, per cui sono stati sottoposte a ulteriori accertamenti. Infatti, nel corso del controllo, all’interno dell’autovettura su cui viaggiavano, sono stati ritrovati numerosi elettrodomestici e prodotti di telefonia "palesemente contraffatti, poiché recanti brand di note industrie estere, applicati su merce vistosamente di scarsa qualità", si legge nella nota diramata dai Cc. Per le autorità dunque gli iPhone, gli iPad, gli Apple watch, così come le piastre per i capelli Dyson o l’aspirapolvere della stessa marca e altri pezzi, erano tutti finti. Da qui il sequestro della merce e la denuncia a carico dei due. Sono in corso ulteriori approfondimenti dei carabinieri sulla merce oggetto di sequestro, anche per capire se c’era un mercato ‘illecito’ nel territorio, a tutela dei consumatori e delle industrie coinvolte.