"Serve una rete contro l’isolamento dei fragili". I fragili sono loro, gli anziani, gli over 65, che in Umbria rappresentano oltre un quinto della popolazione (nel 2030 saranno il 24%), e che rischiano di invecchiare sempre più soli ed emarginati. Di questo si è parlato al convegno organizzato dalla Uil Pensionati dell’Umbria e dall’associazione Ada Umbria, dove è emerso poi che "in Umbria, almeno il 50% dei pensionati presenta almeno una patologia grave. E i “capelli d’argento“ sono, in prevalenza, anche poveri o con pensioni basse". Evidenziato quindi come uno dei temi prevalenti sia anche l’isolamento sociale e la povertà culturale delle persone anziane, la segretaria della Uilp Elisa Leonardi parla "di crisi del sistema di relazioni sociali e di solidarietà diffusa. Anche nelle piccole comunità - aggiunge Leonardi - si è perso quel sistema di mutuo aiuto, di relazioni dove comunicare esigenze e bisogni. L’isolamento sociale è inoltre una causa di rischio multifattoriale che impatta su salute fisica e mentale, su qualità della vita e su costi sociali". A fronte di questo quadro si accende qualche luce: è stato ricordato che gli anziani soli possono far conto sulle iniziative socio culturali dei centri diurni, dei corsi di attività fisica o delle Università della terza età. Esistono forme di assistenza domiciliare, indiretta e altro previsto nel Prina regionale. Per il futuro è stata ribadita l’importanza della piattaforma di Spi Cgil, Fnp Cisl e UilP. "Per il futuro – aggiunge Antonio Zagari (Ada) – è necessario puntare sulle ‘Reti di prossimità’, riattivare la Comunità solidale, ricreare coesione come condizione da cui ripartire per costruire benessere nel territorio".
CronacaEmergenza anziani: la Rete contro l’isolamento