
Monitorati fiumi, torrenti e la piena del Tevere alla diga di Montedoglio. Verifiche sulle frane di Narni e Vallo di Nera: "La prevenzione funziona".
Il servizio di Protezione civile regionale, coadiuvato dagli altri servizi coinvolti nel sistema di reperibilità, ha continuato giorno e notte a monitorare l’evoluzione delle piogge e la situazione dei fiumi nella nostra regione dove c’è stata allerta gialla. In particolare l’attenzione è stata rivolta alla diga di Montedoglio, nella quale è in corso una fase di collaudo comportante la necessità di mantenere al livello dello sfioratore la quota dell’acqua invasata. In tale situazione è stato necessario modulare i rilasci dalla diga in modo tale da mantenere equilibrio tra la portata in ingresso ed i volumi scaricati a valle, il tutto tenendo ben presente la necessità di non aggravare il rischio nei territori sottesi alla diga. Continui sono stati gli scambi di informazioni tra il gestore della diga, il centro funzionale e i presidi idraulici che hanno monitorato, anche in loco, le portate. La fase di collaudo proseguirà per complessivi 15 giorni come da programma.
Sono stati inoltre immediatamente verificati i dissesti segnalati in alcuni comuni tra cui Vallo di Nera, Narni, Ferentillo, Allerona. Per tutti sono state attivate le verifiche da parte dei vigili del fuoco e da parte dei tecnici comunali, provinciali e regionali e nessuno desta al momento particolare preoccupazione data anche la intensità delle precipitazioni per ora limitate nel nostro territorio. Per quanto riguarda il dissesto di Vallo di Nera, il tratto di muro era già destinatario di risorse, per le quali è stata richiesta una implementazione necessaria dopo il crollo di parte del muro. "Dopo aver verificato le singole situazioni in Umbria, - ha spiegato la presidente Stefani Proietti - ho sentito i presidenti Michele De Pascale ed Eugenio Giani manifestando loro vicinanza e inviando i nostri volontari, che sono stati destinati alla Toscana dal coordinamento nazionale. Rimaniamo in costante contatto con i sindaci dei comuni dove si sono verificati piccoli dissesti, mentre soccorriamo con i nostri gruppi comunali le regioni più colpite da questa ennesima ondata di precipitazioni". "Il cambiamento climatico - ha concluso la presidente - mette alla prova le nostre strutture e i nostri fragili territori ma le opere di adattamento e la prevenzione, oltre alla straordinaria organizzazione della nostra Protezione civile, possono fare la differenza. Un ringraziamento va a tutti i sistemi di Protezione civile regionali e comunali e al loro prezioso servizio in queste ore".