Fabrizio Rasimelli, vicepresidente Avis regionale, lancia l’sos autosufficienza sangue in Umbria e invita i cittadini ad essere più “generosi“ per non compromettere l’attività degli ospedali. "Oggi più che mai – dice – è un messaggio importante perché abbiamo assistito ad un crollo verticale delle donazioni. Un fenomeno esploso a giugno e dovuto a più fattori, tra cui il “liberi tutti“, il caldo che impigrisce, la confusione sui vaccini. A proposito di vaccini vorrei chiarire questo passaggio: a chi è stata somministrata la prima o la seconda dose può donare tranquillamente dopo 48 ore, salvo sintomatologie particolari emerse dopo la somministrazione. A quel punto la donazione può esser fatta dopo una settimana della inoculazione (normativa nazionale)". Rasimelli ricorda inoltre che per donare è necessario prenotarsi alle sedi Avis del proprio comune (info sul sito www.avisumbria.it). Intanto, i consiglieri dell’associazione (regionali, provinciali e comunali) hanno dato il buon esempio varando la “giornata della donazione“. Il gesto dei Consiglieri Avis ha coinvolto 54 persone in Umbria.
"54 sacche di sangue raccolte – fa notare Rasimelli – che coprono a malapena la metà delle sacche che ogni giorno servono alla sanità. Il direttore del centro regionale sangue comunica che se tale carenza dovesse persistere sono a rischio gli interventi chirurgici non urgenti".
Silvia Angelici