REDAZIONE UMBRIA

"Emergenza siccità Situazione molto grave"

Menichini: ’In difficoltà quasi tutti i comuni del Folignate e alcune zone. della Valnerina. Nel territorio sono già impegnate dodici autobotti’.

"C’è un’emergenza siccità che interessa la quasi totalità del territorio folignate e alcune zone della Valnerina, in assenza di pioggia, è difficile fronteggiare una situazione che è tra le più pesanti dell’ultimo ventennio". Non è un segno di resa quello di Romano Menichini, dirigente Area gestione reti e impianti della Valle Umbra Servizi, ma una ’lettura’ pragmatica, per far capire la gravità del problema "i cui effetti e disagi – aggiunge Menichini – li avvertiremo a settembre e ottobre". I rimedi? "Per cominciare – dice Menichini – va evitato il consumo improprio dell’acqua.

Tra l’altro in tempi di Covid -19, molte famiglie sono rimaste a casa e questo ha inciso sui consumi di acqua. L’altro problema da non ignorare l’uso dell’acqua innaffiare i prati e la continua crescita delle piscine private. Un esempio? A Giano dell’Umbria, ne abbiamo individuate 105. Ci sono poi territori, un comune in particolare, dove c’è un consumo altissimo di acqua e non si riesce a capire le cause capaci di giustificarlo, tanto che dopo aver monitorato la rete una delle ipotesi potrebbe essere quella che qualcuno possa, indebitamente, prelevare acqua dalla conduttura". Vista l’emergenza, dopo aver chiesto supporto, senza esito, ai comuni al di fuori del proprio territorio di competenza, la Valle Umbra Servizi è stata costretta a predisporre importanti interventi. "Inizialmente – prosegue Menichini – per fronteggiare l’emergenza che riguarda tutta la regione, abbiamo cercato di correre ai ripari predisponendo il rifornimento dei serbatoi di alcuni comuni (Giano dell’Umbria, Castel Ritaldi, Gualdo Cattaneo, Montefalco e alcune zone della Valnerina) con un servizio di autobotti (una dozzina) che dai pozzi del territorio riforniscono i serbatoi in sofferenza. Una servizio che, da un calcolo approssimativo, a fine stagione sarà costato circa mezzo milione di euro. Accorgimenti che fin qui sono serviti per non lasciare del tutto a secco i territori in emergenza, ma la situazione è destinata a peggiorare. Ci vorrebbe almeno una mezza giornata di pioggia per far rialzare i livelli dei pozzi e dei serbatoi". La situazione di emergenza obbliga ora la Vus a cercare soluzioni efficaci.

"La soluzione più adatta a risolvere il problema – continua Menichini – è quella che Vus ha individuato da tempo. Ovvero la realizzazione di una nuova condotta che da Foligno possa rifornire il cosiddetto ’fungo’ di Montefalco, un serbatoio che a sua volta potrebbe garantire il servizio idrico ai comuni dell’area maggiormente in sofferenza. Il progetto preliminare è già a un buon punto e per l’opera, il cui costo si avvicina ai sei milioni di euro – conclude Menichini- saranno necessari almeno altri cinque o sei anni".

Carlo Luccioni