DANIELE MINNI
Cronaca

Odissea giudiziaria per l’eredità: "Ho vinto la causa ma resto fuori casa”

Da 14 anni dura il conte nzioso sulla casa di famiglia. Il Tribunale gli dà ragione ma la vicenda non si sblocca

Odissea giudiziaria per un uomo di Spoleto

Odissea giudiziaria per un uomo di Spoleto

Spoleto, 20 luglio 2024 – «Un’eredità che fino ad oggi è costata solo denaro, spero di non dover rinascere una seconda volta per riuscire ad avere finalmente la parte della casa paterna che mi spetta". A raccontare quella che può essere definita un’odissea giudiziaria, che oggi, dopo 14 anni, ancora non ha trovato una fine è uno spoletino di 67anni, che a causa di questa vicenda ha anche perso quasi totalmente il sonno.

"Riesco difficilmente a dormire perché questa situazione mi tormenta, va avanti ormai da troppi anni e ora mi logora giorno per giorno. Tra geometri, professionisti, consulenti e avvocati mi è costata già quasi 100mila euro. Tutto inizia nel 2010 dopo la morte dei mie genitori. Con mio fratello abbiamo avviato le trattative per dividere l’eredità, ma dopo più di un tentativo non siamo mai riusciti a trovare un accordo".

L’oggetto del contendere è la casa familiare dove il fratello dello spoletino vive tutt’ora e per cui ha rivendicato l’usucapione, appellandosi alla giustizia civile. Una causa partita nel 2013 e andata a lungo, oltre dieci anni. anche a causa dei rallentamenti dovuti alla pandemia. Alla fine, però, il tribunale a titolo definitivo (primo e secondo grado) ha dato ragione al 67enne, non riconoscendo al fratello la proprietà "mediante il possesso continuativo del bene immobile" e addossando allo stesso anche le spese legali. Il nastro si riavvolge, quindi si torna indietro nel tempo e dopo 14 anni i due fratelli non sono ancora riusciti a trovare l’accordo per dividere quella casa paterna di oltre 200 metri quadrati, che si trova in una frazione dello spoletino.

«Mi sembra una storia assurda – conclude il 67enne –, non ho mai potuto e voluto usufruire della casa ereditata, ma in questi anni ho anche continuato a pagare l’Imu per un totale di 19mila euro. Nonostante sia in pensione continuo a lavorare, perché c’è sempre da pagare qualcosa. Questa vicenda mi ha provocato anche diversi guai, ma soprattutto ha interrotto ogni rapporto con mio fratello e con i suoi familiari. Ora sono disposto a mettermi ancora seduto ad un tavolo, la mia speranza è che dopo 14 anni si possa riuscire a trovare un accordo bonario senza dover ricorrere ancora una volta alla giustizia". Se così non fosse la storia potrebbe andare avanti ancora diversi anni, perché un’ eventuale causa civile richiede comunque determinati tempi, ma anche un ulteriore esborso di denaro per entrambe le parti.