REDAZIONE UMBRIA

Esplosione mortale, ipotesi-presepe

Forse a causare la deflagrazione che ha ucciso Gabriele Marsili è stata l’accensione delle luminarie in casa

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L’accensione del presepe. C’è questa ipotesi tra le possibili cause di innesco dell’esplosione in cui l’antivigilia di Natale ha perso la vita Gabriele Marsili, operaio di 44 anni residente con la famiglia a Piegaro. A vagliarla i vigili del fuoco di Perugia che a breve dovranno consegnare la perizia elaborata dopo i rilievi effettuati sul posto al pm Gianpaolo Mocetti, che nelle ore successive alla disgrazia ha aperto un fascicolo per omicidio colposo e iscritto nel registro delle notizie di reato l’elettricista che si trovava sul posto e che insieme al fratello della vittima stava effettuando dei lavori nei pressi dell’abitazione, quando si è verificata l’esplosione.

Uno scenario – ancora da confermare – che ribalterebbe le prime indiscrezioni in cui l’utilizzo di utensili da lavoro, da parte dei due uomini impegnati nei lavori esterni, erano stati indicati come possibili cause della scintilla fatale. Ma quando Gabriele è entrato mercoledì mattina alle 12.30 nella stanza, al piano terra della palazzina nella piccola frazione di Cibottola, non poteva immaginare di aver messo piede sopra ad una "bomba ad orologeria" pronta a esplodere. Il solaio areato sotto i suoi piedi era saturo di Gpl.

Una perdita non individuata aveva riempito questo spazio sottostante il pavimento. Quando è scoccata la scintilla la deflagrazione è stata così forte che il pavimento è arrivato al soffitto per poi ricadere a terra, nella stanza dove la vittima si trovava, a pochi metri dalla finestra che affaccia sul piazzale.

Il medico legale, su mandato del magistrato, ha effettuato una ispezione del corpo all’obitorio di Perugia. Cause del decesso evidenti e da ascrivere all’esplosione hanno fatto ritenere – evidentemente – non necessaria l’autopsia e così nella giornata di ieri il pm ha dato il nulla osta per la restituzione della salma ai familiari.

I funerali si terranno nelle prossime ore, in forma stretta anche a causa delle norme anti Covid. Nel frattempo la madre che al momento dello scoppio era uscita per la spesa accompagnata dal terzo figlio e il padre che invece si trovava al primo piano ed è rimasto fortunatamente illeso, hanno trovato ospitalità nell’abitazione di un parente poiché la casa è stata dichiarata inagibile e posta sotto sigilli dalla Procura.

Sa.Mi.