REDAZIONE UMBRIA

Eutanasia "La Chiesa non può decidere. Io morirò. Ma di morte volontaria"

La Pontificia Accademia per la Vita ribadisce il no della Chiesa all'eutanasia, suscitando la critica di Laura Santi, affetta da sclerosi multipla, che chiede autonomia nella decisione sul fine vita.

La Pontificia Accademia per la Vita ribadisce il no della Chiesa all'eutanasia, suscitando la critica di Laura Santi, affetta da sclerosi multipla, che chiede autonomia nella decisione sul fine vita.

La Pontificia Accademia per la Vita ribadisce il no della Chiesa all'eutanasia, suscitando la critica di Laura Santi, affetta da sclerosi multipla, che chiede autonomia nella decisione sul fine vita.

Mentre la Corte Costituzionale si sta esprimendo sugli effettivi criteri per poter accedere al fine vita, la Pontificia accademia per la Vita, guidata dal vescovo monsignor Vincenzo Paglia, diffonde un vademecum su un’"apertura", ribadendo comunque il no assoluto della Chiesa all’eutanasia e al suicidio assistito. La reazione di Laura Santi (la perugina affetta da sclerosi multipla, che da tempo combatte con l’associazione Luca Coscioni una battaglia legale per decidere quando spegnere l’interruttore) non si è fatta attendere. "Che autorità ha monsignor Paglia? Ha autorità anche sul mio corpo, sulle mie sofferenze che stanno diventando estreme? Ancora siamo qui a mediare? Chi è per me il Vaticano?", si domanda Laura. "Finge, il Vaticano, di accordare una sorta di “apertura” a pratiche sanitarie (idratazione e nutrizione artificiali) che sono già da anni ricomprese nella legge? E io per mettere fine alle mie sofferenze dovrei aspettare una “mediazione col Vaticano”? E chi sarebbe, ripeto, questo signor Vaticano? Qualcuno che assiste alle mie 24 ore, alla mia tetraplegia, alle mie urine e feci che inondano e sporcano non solo me, ma le mie assistenti e mio marito? (Sì fa schifo questa descrizione, ma è reale e quotidiana). A me che invoco la badante solo per muovermi le dita sul telefono e muovermi lo spazzolino dentro la bocca? Per grattarmi in ogni punto del corpo? Per lenirmi i dolori? Per imboccarmi, vestirmi, pulirmi e lavarmi ogni giorno e ogni giorno peggio? Per usare il sollevatore, lo svuotamento meccanico intestinale, i cateteri, i pannoloni, le carrozzine, i supporti antidecubito? Assiste il signor Vaticano alla perdita di vita totale, irreversibile e progressiva? Io morirò. Però di morte volontaria".

Silvia Angelici