Ex assessora e Fiom a muso duro. Il campo di battaglia dell’Acciaieria

L'assessora all'ambiente di Terni denuncia un disastro ambientale-sanitario causato da emissioni di cromo, nichel e mercurio da Ast. La Fiom Cgil respinge le accuse e sottolinea l'esistenza di un Protocollo per la sicurezza sottoscritto nel 2008. Polemiche sulle responsabilità e minacce di azioni legali.

Ex assessora e Fiom a muso duro. Il campo di battaglia dell’Acciaieria

Ex assessora e Fiom a muso duro. Il campo di battaglia dell’Acciaieria

"Quante denunce avete inoltrato in Procura per un disastro ambientale-sanitario in atto da anni", così Mascia Aniello, assessora comunale all’ambiente dimissionaria, si rivolge alla Fiom Cgil, che replica e paventa le carte bollate. "Per cromo, nichel e mercurio, emessi da Ast, siamo tra le città più inquinate d’Italia e d’Europa – tuona Aniello – , con logiche conseguenze sulla salute degli esposti. Quindi, se la condizione ambientale e di lavoro è questa, o certi accordi e protocolli sono superati e/o restano inefficaci per mancati o insufficienti investimenti aziendali. Alcuni sindacati sono ovviamente informati dagli stessi lavoratori in merito alla critica condizione di parco scorie, parco rottami, metal recovery e altre aree. Ne ho doverosamente già riferito alle autorità. Auspico che gli stessi sindacati abbiano presentato da tempo le relative denunce alle Procure della Repubblica. Lo hanno fatto?"

"Basta strumentalizzazioni politiche su temi importanti come ambiente, salute e sicurezza – replica la Fiom –. Gravi e fuori luogo le dichiarazioni di chi, dimettendosi dalla Giunta comunale, parla di ‘alcuni sindacati’ che sarebbero stati informati dai lavoratori di casi di illegalità nella gestione ambientale di Ast.Dal 2008 – rimarca la Fiom – è in vigore il Protocollo per la pianificazione di interventi in materia di salute, ambiente e sicurezza nell’ambito della Acciai Speciali Terni, sottoscritto in sede prefettizia, oltre che da azienda e sindacati, da prefetto, Regione, Provincia, Comune, Vigili del Fuoco, Ispettorato del Lavoro, Usl Inail e Arpa". "Chiediamo, quindi, a chi parla di illegalità di precisare cosa intende e a chi si riferisce quando indica “alcuni sindacati” informati. Diversamente saremmo costretti ad adire le vie legali", conclude la Fiom.