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Ex Maran, quale futuro? Il passaggio di proprietà fa tremare i dipendenti

In attesa del piano industriale c’è grande apprensione tra i 149 lavoratori dell’azienda. Sotto la lente il mantenimento dei livelli occupazionali.

Ex Maran, quale futuro? Il passaggio di proprietà fa tremare i dipendenti

Quale sarà il futuro della ex Maran? A porre la domanda sono i 149 dipendenti dell’azienda di recupero crediti fondata dal compianto Nazzareno D’Atanasio che, dopo le vicende degli anni passati, sono tornati a temere per il posto di lavoro e che forse già venerdì prossimo (21 luglio) potrebbero avere una prima risposta.

Sì, perché come annunciato due settimane fa dall’assessore regionale allo sviluppo economico Michele Fiorini i dirigenti di Hoist Italia srl e di Ixigest s.r.l. dovranno aggiornare il tavolo di lavoro aperto in Regione alla presenza dei rappresentanti sindacali e di quelli del Comune di Spoleto per fare chiarezza sul passaggio di proprietà alla Ixigest del ramo d’azienda spoletino della multinazionale svedese con sede nella località di Santo Chiodo.

A breve, insomma, si dovrebbe conoscere il tanto atteso piano industriale. Le istituzioni locali, ma anche OO.SS e rappresentati dei sindacati temono per i posti di lavoro e la richiesta principale è quella del mantenimento del livello occupazionale. Il ramo aziendale spoletino di Hoist rappresenta uno dei fiori all’occhiello dell’economia locale: Nel settore del recupero crediti l’azienda è un’eccellenza a livello nazionale ed i 149 dipendenti sono tutti assunti con contratti a tempo indeterminato. Un fatturato di 7milioni di euro l’anno, ma soprattutto 25 clienti di primo ordine come banche ed aziende di servizi a livello nazionale sono ulteriori prove del potenziale di un’azienda leader a livello nazionale nello specifico settore del recupero crediti. Questo particolare momento della trattativa per il passaggio di proprietà, che prevede comunque una fase di collaborazione con la stessa Hoist, è particolarmente delicato e l’obiettivo principale deve essere quello di mantenere i clienti assicurando garanzie per il futuro. A vigilare, come già detto, sono anche Regione e Comune perché l’azienda con sede a Santo Chiodo rappresenta una delle principali risorse a livello occupazionale di un territorio alle prese, ormai da anni, con il fenomeno della deindustrializzazione e della costante perdita di posti di lavoro.

Nell’arco di pochi anni hanno chiuso i battenti le maggiori industrie del territorio: Minerva, Ex Pozzi, Panetto e Petrelli ed in ultimo la ex Cementir di Sant’Angelo in Mercole. A confermare la perdita di posti di lavoro nel settore industriale sono anche i dati: oggi il turismo (stagionale) è diventato la principale fonte di occupazione nel comune di Spoleto.

Daniele Minni