
Ad indagare sul delicato episodio sono stati i Carabinieri
Perugia, 8 marzo 2025 – È stato condannato a un anno e sei mesi di reclusione l’ex sacerdote, oggi 76enne, accusato di prostituzione minorile e pedopornografia. Nello specifico, è accusato di aver convinto a trascorrere una notte con lui due minorenni in cambio di regali e soldi per prestazioni sessuali. L’ex parroco, già sospeso a divinis e con una precedente condanna per episodi del tutto analoghi a quelli contestati, avrebbe continuato a indossare l’abito religioso e, come segnalato ai carabinieri da alcuni genitori residenti a Ponte San Giovanni, era stato visto passeggiare mano nella mano con i due ragazzi. E, sempre secondo le segnalazioni dei genitori, che erano state anche oggetto di un tam tam sulle chat di scuola con tanto di foto diffusa e invito a prestare attenzione, l’uomo in abito religioso era stato visto frequentemente in luoghi frequentati da ragazzini.
L’allarme si era presto diffuso, non rimanendo, però, solo una preoccupazione delle famiglie, ma diventando una formale comunicazione alle forze dell’ordine. Dalla segnalazione erano state avviate le indagini da parte dei militari dell’Arma, per ricostruire proprio l’episodio legato alla notte trascorsa insieme, nel corso della quale, secondo quanto i due minori hanno raccontato agli inquirenti con l’aiuto di uno psicologo, l’uomo si sarebbe anche spogliato completamente nudo davanti a loro. Nella casa dell’ex parroco, nel corso di una perquisizione, i militari avevano sequestrato computer e telefoni in cui c’erano video con atti sessuali compiuti da minorenni.
Anche la Curia arcivescovile di Perugia-Città della Pieve si era mossa, spiegando in una nota essere venuta “a conoscenza della condotta di quest’uomo che indossa abiti religiosi” e di aver subito informato “le competenti autorità di pubblica sicurezza“, invitando “sacerdoti e fedeli a segnalare anch’essi alle suddette autorità, oltre che alle autorità religiose, qualsiasi comportamento messo in atto da quest’uomo“. Ieri il processo a carico dell’ex sacerdote, difeso dall’avvocato Luca Gentili, si è concluso con la sua condanna che accoglie la tesi accusatoria, ma ha stabilito una pena inferiore rispetto ai due anni e tre mesi chiesti dalla Procura, avendo riqualificato all’ipotesi di adescamento di minorenni la contestazione rivolta all’imputato in relazione al più piccolo dei due, presunte vittime dell’ex parroco.