Falso trading on line, è allarme. In Umbria aumentano i casi di truffa negli investimenti finanziari

Cybercriminali scatenati che sfruttano anche le diverse potenzialità dell’intelligenza artificiale. I consigli della polizia per evitare di finire in vere e proprie trappole informatiche sempre più frequenti.

Falso trading on line, è allarme. In Umbria aumentano i casi di truffa negli investimenti finanziari

La polizia lancia l’allarme sulla crescita del fenomeno del falso trading on line, la compravendita informatica di titoli e prodotti

Il falso trading online, la truffa informatica sulle attività di compravendita di azioni e titoli finanziari in rete, è un fenomeno criminale in espansione in Umbria. Il dato, su livello nazionale, riferito al 2023, conta 3400 denunce di truffe legate alle false proposte di investimenti online, con un incremento del 12% rispetto a 2022, per un valore totale dei fondi sottratti di oltre 111 milioni. Cento, invece, secondo le ultime cifre disponibili, i casi in Umbria per un valore di tre milioni. Con un’inchiesta ancora aperta su un sito di investimenti, poi chiuso, di cui sarebbero state vittime numerose famiglie residenti in regione. I falsi investimenti finanziari vengono pubblicizzati con messaggi creati ad hoc, capaci di indurre gli utenti del web a fidarsi di proposte ingannevoli, grazie all’uso illecito di marchi e loghi di importanti aziende. Le potenzialità offerte dall’intelligenza artificiale rappresentano un prezioso strumento nelle mani dei cybercriminali: l’utilizzo di semplici software consente loro di realizzare video promozionali che riproducono voce e aspetto di amministratori delegati, politici, personalità amate dal pubblico, a cui vengono attribuite parole mai dette al fine di promuovere l’offerta. La vittima dell’inganno viene “agganciata“ al telefono, su social e siti d’incontri, indotta a comunicare i propri dati e infine persuasa a investire online, affidandosi ai consigli di un truffatore che si finge broker professionista, con il versamento di una piccola somma iniziale. In un secondo momento, viene convinta a investire altro denaro, perché le viene fatto credere che il suo rendimento stia crescendo velocemente. L’ultima fase della truffa consiste nella richiesta del versamento di presunti “costi di sblocco“ per recuperare il capitale investito, ma in nessun caso il denaro versato tornerà nella disponibilità della vittima. La Questura offre alcuni suggerimenti per sfuggire alla trappola: "Non credere alla promessa di guadagni fuori mercato, non condividere dati personali, bancari, credenziali di accesso con presunti agenti finanziari; verificare l’attendibilità di chi ti propone l’investimento, visitando i siti di Consob e Banca d’Italia".