
A Palazzo Baldeschi la presentazione del volume «TrasiMemo at Home», scritto da Cinzia Marchesini e Daniele Parbuono
A Palazzo Baldeschi, in occasione della presentazione del volume "TrasiMemo at Home. Dieci anni di antropologia, relazioni, prospettive", scritto da Cinzia Marchesini e Daniele Parbuono, i due antropologi a cui si deve l’intuizione e il progetto della "Banca della Memoria del Trasimeno", hanno raccontato questo lungo e produttivo percorso. Numerosi, tra autorità, collaboratori di TrasiMemo e cittadini che hanno assistito alla presentazione del libro e hanno portato la loro testimonianza.
Il progetto, che fino a oggi ha avuto come esito concreto un piccolo allestimento museale, un archivio web e l’attivazione di numerosi laboratori, è partito con una collaborazione tra l’Amministrazione comunale di Paciano e la Scuola di specializzazione in Beni demoetnoantropologici dell’Università degli Studi di Perugia (in convenzione con le Università della Basilicata, di Firenze, di Siena e di Torino), in stretta relazione con una buona rete di quelli che si potrebbero definire "militanti locali del patrimonio".
L’idea iniziale, come ricordato da Marchesini, era quella di sperimentare un’azione per il Trasimeno e non solo per Paciano. A partire dai saperi che questo territorio già esprimeva, anche se latenti o sopiti, e che potevano essere riattivati, non solo per rappresentare questi luoghi, ma per farli vivere. "Qui abbiamo imparato – ha spiegato Parbuono - che ciò che scrive la Convenzione di Faro può essere realizzato: ovvero che il patrimonio esiste laddove ci sono persone che si incontrano e lo ‘agiscono’. Questo è un luogo in cui il patrimonio è stato costruito con i lavori degli artigiani che lo hanno frequentato. TrasiMemo è fare qualcosa insieme, a partire da un principio patrimoniale non predeterminato. E’ proprio quanto è stato fatto a Paciano. Il vero valore patrimoniale di questi luoghi, dunque, è lo stare insieme: non luoghi di visita, ma di vita. E spero che continui ad esserlo per molto tempo".
Ha preso parte alla serata anche Sandro Pasquali, in rappresentanza della Provincia di Perugia e dell’Unione dei Comuni del Trasimeno. "Questo è un luogo in cui ci si deve sentire a casa - ha sostenuto il sindaco di Paciano Luca Dini -: il vero esercizio di proprietà è quello esercitato dagli artigiani e da tutti coloro che ogni giorno lo frequentano e lo utilizzano".
Sono intervenuti anche Leandro Ventura, direttore dell’Istituto Centrale per il Patrimonio Immateriale, Mic, Tommaso Bori, vicepresidente e assessore alla cultura della Regione Umbria, e le artigiane Monica Maria Giacomelli e Solidea Mencarelli, rispettivamente presidente e vicepresidente dell’Associazione Artivive TrasiMemo.