Perugia, 11 gennaio 2023 - "C’è difficoltà a reperire alcuni farmaci per una serie di motivi ma non parlerei di emergenza". Augusto Luciani, presidente di Federfarma Umbria, non nega i problemi legati alle forniture di medicinali, come quelli impiegati nella cura delle malattie respiratorie o per l’epilessia. Non però per quanto riguarda quelli salvavita (sempre a disposizione) o alcuni antibiotici, facilmente sostituibili con gli equivalenti.
Dottore, quali sono i medicinali più carenti?
"Siamo in crisi con le scorte di paracetamolo, ibuprofene, con i prodotti per l’ aerosol e gli sciroppi per la tosse. Mancano all’appello anche alcuni antiepilettici. Nessun problema per i farmaci salva-vita".
Come state sopperendo a questa “carestia“ ?
"Alcuni antibiotici sono sostituiti dai generici; per altre medicine ci attrezziamo a fare qualche “soluzione magistrale“".
Di che cosa si tratta?
"Sono medicinali che si producono ex tempore in farmacia, un po’ come si faceva una volta prima dell’industrializzazione. Ma non tutte le farmacie sono attrezzate per questo tipo di servizio: servono laboratori, materie prime e competenze specifiche".
Le cause di questo fenomeno?
"I fattori sono diversi: la guerra, le emergenze sanitarie, il caro energia, la speculazione. Molti farmaci arrivano dall’India e dalla Cina, dopo il lockdown c’è stato un rallentamento nella loro produzione e non è facile reperirli sul mercato".
In passato c’erano state situazioni simili?
"Con l’Asiatica (’56) e la Spaziale (’69)".
Presidente, le associazioni dei consumatori e quelle dei pensionati, parlano di grandi disagi, soprattutto per gli anziani: dal vostro osservatorio che quadro emerge?
"La situazione è difficile. I disagi ci sono. Ci sono soprattutto per gli anziani, che magari sono affezionati ad un certo prodotto e non si fidano del generico, e per tutti quei pazienti che rientrano in patologie a rischio in cui è molto importante la posologia del farmaco".
E a proposito di fasce più deboli, l’Adoc si appella al buon senso dei medici di famiglia e dei farmacisti e chiede un piccolo supporto. "Gli anziani - osserva Ada Girolamini - potrebbero trovarsi spiazzati davanti all’irreperibilità di una medicina, a cui per motivi di salute sono legati a filo doppio. Non sempre è agevole per un ultraottantenne malato spostarsi da una farmacia all’altra a caccia del farmaco giusto. Si faccia loro un po’ di assistenza o si mettano nelle condizioni di avere un servizio puntuale". Sulla stessa linea Mario Bravi, Spi-Cgil. "I pensionati sono già in difficoltà per una lunga serie di motivi. Almeno garantiamogli il diritto a curarsi".