
Fascio e Grifo risalgono al 1932, quando venne realizzato il mercato coperto
Perugia, 23 aprile 2022- "Si consiglia l’amministrazione comunale di togliere dalla vista entrambi i dipinti con fasci littori e grifi, secondo le modalità che si riterranno percorribili, evitando ovviamente il danneggiamento, rendendo possibile l’ispezione per motivi di studio e manutenzione, garantendo la reversibilità dell’intervento".
È questa l’indicazione che la commissione di consiglieri comunali di maggioranza e opposizione, dopo aver ascoltato alcuni esperti, ha fornito alla Giunta comunale sul caso dei fasci littori al Mercato coperto di Perugia. Indicazione che l’Esecutivo guidato da Andrea Romizi ha fatto propria con una delibera di giunta approvata proprio alla vigilia del 25 Aprile.
Si ricorderà infatti quante polemiche aveva suscitato la scorsa estate questa storia, con centinaia di persone scese in piazza, l’appello di una sessantina di professori universitari e con associazioni cittadine a contrapporsi alla scelta di veder simboleggiare quei fasci nel Nuovo Mercato coperto.
La struttura mercatale che si trova nel centro storico di Perugia fu realizzata in epoca fascista e inaugurata nel 1932. E durante il restyling (che deve essere ancora completato) del 2019 il simbolo fascista è riemerso insieme a quello del Grifo. La denuncia arrivò dal Pd alla fine di luglio al termine di un sopralluogo dei consiglieri comunali per fare il punto sui lavori di restauro dell’intera struttura.
Che fare allora? "La Soprintendenza – spiegò allora l’assessore all’Urbanistica, Margherita Scoccia – dato che si tratta di un bene con vincolo diretto, ha fatto un sopralluogo al termine del quale ha valutato a necessità di riportare alla luce sia il fascio littorio che il Grifo". Ma il sospetto sollevato dal Pd umbro è che con l’avvento nel 2014 del centrodestra in Comune (Perugia è stata governata per 70 anni dal partito comunista e da quello socialista), quella sui fasci littori sia stata un’operazione-nostalgica voluta da Lega e Fratelli d’Italia. Ricostruzione che però il sindaco Andrea Romizi (Forza Italia) ha sempre rifiutato con decisione.
Iniziò così la ridda di prese di posizione: c’è chi voleva cancellarli come fecero alcuni operai del Comune dopo la fine della Seconda Guerra Mondiale e chi invece proponeva di spiegare cosa simboleggiasse e i motivi per cui era stata restaurata, apponendo una targa ai suoi piedi.
"Lo spostamento dei fasci littori dal Mercato coperto non è possibile: non si tratta di affreschi, ma di pittura murale per cui la sua rimozione dovrebbe comportare anche il taglio delle travi portanti che supportano l’intonaco. Senza contare che è un bene storico e giuridicamente non è possibile quindi intervenire". Sentenziò in Consiglio comunale dell’assessore alla Cultura, Leonardo Varasano.
Poi la decisione finale di creare una commissione ad hoc e la decisione di coprirli insieme ai Grifi. Con che cosa? Questo deve essere ancora deciso. Con delle tendine? Dei pannelli removibili? Di sicuro non con la calce come settant’anni fa. Senza contare che bisognerà sentire anche il parere della Soprintendenza.