
Un momento della manifestazione
Perugia, 29 settembre 2021 - Finisce con "Bella ciao" cantata a squarciagola la manifestazione in piazza IV Novembre contro i fasci littori del Mercato Coperto. Circa trecento persone hanno detto no al simbolo del fascismo riemerso dopo il restauro della struttura mercatale che si trova in piazza Matteotti e hanno chiesto che venga coperto. Tanta gente comune, politici, consiglieri comunali, ex esponenti del Pci, professori universitari, bambini, insegnanti, scrittori e chi più ne ha più ne metta. E poi lei, la partigiana Mirella Aloisio a cui il Comune ha consegnato l’Albo d’Oro (massimo riconoscimento cittadino) proprio per il suo storico impegno antifascista. Ed è lei che usa le parole più dure verso la Giunta, verso la maggioranza di centrodestra.
"Ho telefonato a Romizi, ma non mi ha risposto – racconta a La Nazione – e se mi rispondesse gli direi che ha fatto una cavolata". Poi l’intervento al microfono: "Mi domando se questi amministratori si rendano conto di ciò che hanno fatto, se hanno pensato che il Mercato Coperto si trova in piazza Matteotti. Ma lo sanno chi era Giacomo Matteotti? – chiede – Lo sanno che il deputato socialista è stato fatto ammazzare da Mussolini perché era antifascista?". Poi le parole più dure: "Quel fascio è una vergogna, una cosa inacettabile e va rimosso senza se e senza ma". In tanti hanno in mano i cartelli "Il fascio non ce lo lascio" e lo sventolano convinti. Mari Franceschini, dell’Associazione nazionale partigiani d’Italia parla di "schifezza".
"Dobbiamo vigilare, perché anche in altre città italiane è successa la stessa cosa". Il 6 ottobre ha annunciato che una delegazione verrà ricevuta dal sindaco. In piazza anche l’ex sindaco, Renato Locchi, che non ha dubbi. "E’ importante che quel simbolo venga rimosso poiché in Italia, in Umbria e anche a Perugia ci sono episodi che dicono di un ritorno di una ideologia fascista, messa in in evidenza in quel libro di Umberto Eco “Il fascismo eterno“. Perugia è antifascista, questo nessuno può e deve dimenticarlo". Si tengono a qualche decina di metri di distanza gli assessori di Romizi, Luca Merli e Gabriele Giottoli. Quest’ultimo ha un compito preciso: se qualcuno durante la manifestazione chiedesse di incontrare Romizi, lui dovrebbe farsi avanti e accompagnare la delegazione nello studio del sindaco. Tutto rimandato a stamattina, quando il primo cittadino forse parlerà in Consiglio.