REDAZIONE UMBRIA

Fascio littorio al Mercato, bufera sul Comune

Associazioni, sindacati e scrittori: "Non si può esporre quel simbolo all’ingresso della città. Va rimosso al più presto"

Non è certo il primo fascio littorio che c’è in Italia. Ci sono esempi un po’ ovunque nel nostro PAese: basta fare un salto a Forlì e notare come siano simboleggiati nei lampioni di una delle principali piazze cittadine. O anche alla nostra Università per Stranieri dove sulla parete di ingresso ci sono tre sovrapporte con al centro il fascio littorio, lo stemma dei Savoia e ai lati le Aquile in volo. Ma quel fascio che è "ricomparsa" sulla facciata del nuovo Mercato Coperto di Perugia in corso di restauro, ha acceso un vespaio di discussioni e polemiche in città. E a esprimersi non sono soltanto i politici, ma associazioni, sindacati, scrittori, e semplici cittadini che dicono la loro.

Ma cos’è accaduto prima di tutto al Mercato Coperto? Come mai è ricomparso il simbolo fascista? Beh, intanto va ricordato che la struttura mercatale di piazza Matteotti fu realizzata in epoca fascista e inaugurato nel 1932. E durante il restyling nel 2019 il simbolo è riemerso insieme a quello del Grifo. Che fare? "La Soprintendenza – spiega l’assessore comunale all’Urbanistica, Margherita Scoccia – dato che si tratta di un bene con vincolo diretto, ha fatto un sopralluogo al termine del quale ha valutato a necessità di riportare alla luce sia il fascio littorio che il Grifo". Dalla Soprintendenza bocche cucite.

Scoccia è architetto e conosce le procedure: "In un’ottica di un restauro filologico, senza valutazioni di tipo politico, sono operazioni che avvengono in tutto il Paese". L’assessore infine che milita in Fratelli d’Italia, precisa che quello "è un simbolo che non appartiene alla nostra tradizione o visione politica" ma precisa che " cancellandolo elimineremmo un simbolo che può stare lì anche per essere valutato con distacco; come diceva Benedetto Croce, un antifascista, la memoria non va cancellata".

Ma non la pensano così associazioni e sindacati riuniti nella Rete 10 dicembre (tra cui Anpi, Cgil, Udi, Omphalos, Società operaia di mutuo soccorso, Libera, Emergency Perugia, Uds, etc.) e altre realtà associative della regione (tra cui Altrovento, Circolo Primo Maggio, Forum donne di Amelia, Bottegart, ParteCivile Aps): "Un conto è restaurare un reperto storico, anche di epoca fascista, tutt’altro è esporlo in un luogo pubblico, per di più accanto al Grifo, simbolo della città. È come se in un luogo simbolo di Berlino, accanto all’Orso che rappresenta la città, comparisse una svastica: chi mai penserebbe di lasciarla esposta?". Gli scrittori Giovanni Dozzini e Nicola Mariuccini chiedono i fasci vengano coperti. E con llro decine di rappresentanti del centrosinistra.

M.N.