
Il sindaco Andrea Romizi tenta di spegnere l’incendio sui fasci littori del Mercato Coperto. E alla vigilia della manifestazione fissata per oggi pomeriggio alle 18 in piazza IV Novembre ("Perugia è antifascista") annuncia che "l’amministrazione comunale nell’ambito del più ampio ed atteso recupero della struttura e attenta al dibattito pubblico apertosi in città, sta lavorando alla individuazione di soluzioni condivise e partecipate". Si racconta infatti che il primo cittadino sia molto preoccupato dalla "piega" che ha preso questa storia: prima le proteste dell’opposizione, poi di una fettà della società civile perugina, finanche un nutrito gruppo di docenti universitari, con il caso che è finito alla ribalta nazionale per un’interrogazione parlamentare.
Quali soluzioni prospetta dunque Romizi? "L’intento – spiega – è quello di arrivare a una risoluzione che coinvolga la Città anche attraverso il Consiglio comunale, esperti di vari ambiti e la Soprintendenza. Nelle forme e nei modi che saranno valutati in maniera corale, si cercherà da un lato di tener conto della presenza dei segni della storia, anche se dolorosa, dall’altro lato si opererà in modo tale da evitare che il mercato coperto possa, anche se solo in via ipotetica, diventare luogo di anacronistiche suggestioni, ma che anzi rappresenti il simbolo di una città saldamente ancorata ai principi della democrazia e della Costituzione. E su questa profonda essenza democratica della nostra città – conclude – nessuno deve nutrire dubbi". Intanto però il Pd rincara la dose e fa sapere " di aver inviato alla Direzione generale archeologia, Belle arti e paesaggio e alla segreteria Generale del Ministero una lettera di chiarimento circa le ragioni "per cui la Soprintendenza dell’Umbria abbia proceduto alla rimozione dell’intonaco posato nel 1943 a copertura del fascio littorio".