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Due colpi di pistola, uccide la moglie poi si spara. Comunità sotto choc: “Siamo sconvolti”

Femminicidio suicidio a Gaifana di Gualdo Tadino. Daniele Bordicchia, 39 anni ha ucciso la moglie Eliza Stefania Feru. Nella casa bifamiliare viveva anche la sorella dell’uomo ma è stata la madre a scoprire il delitto

Perugia, 5 gennaio 2025 – Sono stati due i colpi di pistola sparati nell'abitazione di Gaifana di Gualdo Tadino, in provincia di Perugia, dove sono morti marito e moglie in quello che gli inquirenti ritengono sia stato un femminicidio-suicidio. In base a quanto emerso dalle indagini a esploderli con una Glock calibro 9 è stato Daniele Bordicchia, 39 anni, del posto, vigilante con una ditta privata, che avrebbe prima colpito la moglie Eliza Stefania Feru, 29enne operatrice socio sanitaria al Serafico di Assisi, istituto che si occupa dell'assistenza a bambini disabili, per poi suicidarsi con la stessa arma.

Femminicidio suicidio a Gaifana di Gualdo Tadino. Daniele Bordicchia, 39 anni ha ucciso la moglie Eliza Stefania Feru
Femminicidio suicidio a Gaifana di Gualdo Tadino. Daniele Bordicchia, 39 anni ha ucciso la moglie Eliza Stefania Feru

Secondo quanto risulta le indagini hanno escluso responsabilità di altre persone. I corpi sono stati trovati nel salotto, quello della donna, e in camera da letto, l'uomo. Stefania Feru era attesa al Serafico nella mattinata di domenica ma non si è presentata. "Lavorava con i bambini ed era brava. Siamo sconvolti" ha detto Francesca di Maolo, presidente del Serafico.

La donna, originaria della Romania, e il marito, dopo il matrimonio celebrato a maggio, erano partiti in viaggio di nozze in Egitto tra settembre e ottobre. I motivi alla base della tragedia sono ancora al vaglio degli investigatori. I carabinieri, in un comunicato ufficiale, hanno comunque parlato di "probabile movente" nell'ambito di "dissidi coniugali". I vicini nella piccola comunità di Gaifana hanno spiegato di non avere sentito litigi, ma a quanto pare, i rapporti tra marito e moglie erano piuttosto tesi negli ultimi tempi.

Il femminicidio suicidio potrebbe risalire a ieri sera, 4 gennaio, quando nella casa bifamiliare, dove vive anche la sorella dell'uomo, non c'era nessuno. Proprio la sorella, rientrando in serata, avrebbe notato il portone della loro abitazione socchiuso, senza dare particolare peso, però, al dettaglio. A scoprire i corpi senza vita dei coniugi, la madre di lui che, dopo averlo chiamato nella mattinata di oggi, 5 gennaio, ha raggiunto l'abitazione. Immediato l'allarme, ma i due erano già morti. Da quanto tempo lo potrà stabilire l'eventuale autopsia del medico legale, Luca Tomassini, rimasto a lungo nell'abitazione per la ricognizione cadaverica. In via degli Ulivi è subito intervenuto anche il personale sanitario del 118 e i carabinieri della stazione di Gualdo Tadino. Quindi sono arrivati i militari della sezione rilievi del Nucleo investigativo di Perugia e quello della compagnia di Gubbio. 

Sul posto anche il sindaco di Gualdo Tadino, Massimiliano Presciutti, che ha incontrato i genitori di Bordicchia e si è assicurato che avessero assistenza medica. "Una tragedia che non aveva dato segnale premonitori. Siamo addolorati", ha detto il primo cittadino lasciando l'abitazione, esprimendo lo stato d'animo della piccola comunità sotto choc.

Sul profilo Facebook della donna ci sono in evidenza le immagini felici del matrimonio. Lei e il marito che si baciano alle spalle della torta nuziale. La stessa immagine che compare sul profilo del marito. "Un ragazzo dolce ma forse troppo fragile", ha definito Bordicchia una vicina. "Daniele ha sbagliato e non c'è più. Spero che Dio lo possa perdonare", ha aggiunto.

Quella umbra è l'ennesima tragedia che colpisce una donna. Nel 2024 in Italia sono stati infatti registrati oltre 90 femminicidi. Settantasette sono state uccise in ambito familiare o affettivo e di queste 48 hanno trovato la morte per mano del partner o dell'ex partner.

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"Difficile trovare le giuste parole di fronte a un evento così tragico che ha scosso la nostra comunità" – ha commentato la presidente della Regione Umbria, Stefania Proietti – "La violenza di genere e in famiglia - afferma - è uno dei più grandi problemi sociali attuali, che ci interroga tutti sulle cause e obbliga ognuno, a partire dalle istituzioni, a fare la propria parte". "Non c'è più tempo da perdere - sostiene Proietti in una nota - ed è sempre più urgente intensificare i momenti di riflessione e confronto sul tema della prevenzione in primis, per arginare un fenomeno doloroso e complesso che tocca in maniera trasversale tutte le fasce sociali e che, sempre più spesso, viene riconosciuto troppo tardi. Sicuramente – sottolinea ancora la presidente - la mia azione di governo sarà volta a sostenere la rete di protezione delle donne per consentire un intervento tempestivo alle prime avvisaglie di violenza nell'ambito delle relazioni che vivono momenti di crisi. Ma dovrà essere anche volta ad implementare l'azione dei centri per la fuoriuscita degli uomini dalla violenza perché è necessario pensare percorsi ad hoc per chi agisce in modo violento".