Dodici furti nel 2023, beni recuperati per 7mila euro, i opere contraffatte di artisti contemporanei per un valore di 310mila euro scoperte nelle indagini on line. Sono alcune delle cifre dell’attività svolta dai carabinieri del Nucleo tutela patrimonio culturale di Perugia che ha competenza su tutta la regione. L’andamento delle denunce per sottrazioni rimane stabile rispetto all’anno precedente. Un numero basso, viene rilevato, perché "l’ammanco, soprattutto per i beni culturali archivistici e bibliografici, il cui mercato rimane molto florido vista la nutrita schiera di appassionati, viene scoperto solo dopo l’individuazione e il ritrovamento del bene culturale indebitamente sottratto".
In altri casi si tratta di furti commessi da ladri che si introducono in "seconde case". Dal riscontro con la banca dati dei beni culturali illecitamente sottratti si rilevano: due furti che riguardano sottrazioni verificatesi in danno di archivi e biblioteche pubbliche o ecclesiastiche; due furti avvenuti in abitazioni private; tre furti commessi in luoghi di culto. Ancora numeri: Nel 2023 risultano denunciate 80 persone; controllati 998 beni nella Banca dati dei beni culturali illecitamente sottratti; 140 esercizi antiquariali e commerciali; 77 mercati e fiere del settore. E recuperati 94 beni antiquariali, archivistici e librari; 340 reperti archeologici di cui 190 integri e 44 relativi a numismatica archeologica. Sequestrate 6 opere d’arte contemporanea contraffatte.
Tra le operazioni portate a compimento quella che, nel febbraio del 2023, ha portato a recuperare, a Fermo e Macerata, documenti provenienti da archivi comunali e diocesani umbri e marchigiani. Alcune fra le operazioni di servizio concluse con il rinvenimento e il sequestro di beni Nel settembre 2023 a Perugia e Napoli, in collaborazione con la Fondazione palazzo Albizzini – Collezione Burri, erano state sequestrate due opere polimateriche abilmente contraffatte. Individuato a Napoli l’autore dei falsi e sequestrata l’attrezzatura e le certificazioni già pronte per l’immissione in commercio di altre opere analoghe. Nell’agosto 2023 a Cerreto di Spoleto, in seguito a una denuncia per dissidi familiari, dalle indagini, è stato scoperto che i protagonisti della disputa detenevano illegalmente degli oggetti provenienti da diverse aree archeologiche del centro Italia. Due persone erano state denunciate.