
Classe 1925 e nata prematura, nonna Stelvia ha festeggiato il traguardo con invidiabile vitalità
Era l’otto marzo del 1925, quando in un casolare nella campagna di Macereto (Piegaro) nasceva prematuramente, a sette mesi, una piccola bambina. I suoi genitori (Dante Liscaio e Margherita) raccontavano che era "grande come una spiga di granturco". A cento anni di distanza, Stelvia si è potuta godere il ragguardevole traguardo del compleanno a tre cifre, circondata dall’affetto della sua famiglia e dell’intera comunità di Paciano. Alla nascita, come riferiscono i familiari, "c’era tanta neve e nessuna assistenza sanitaria. Una scatola delle scarpe sopra un mattone posto sul focolare come incubatrice. I genitori non avevano pensato al nome: la piccolina ogni tanto cambiava colore, più volte dava l’impressione che non ce la facesse. Il parroco disse al padre Dante "tanto muore, mettile a nome Ostalvia, come una mia povera zia". E così fu, ma solo per il nome, Ostalvia Liscaio, perché nessuno avrebbe scommesso un soldo che cento anni dopo quella piccola bambina avrebbe festeggiato il compleanno con la vitalità e la schiettezza che l’ha sempre contraddistinta.