REDAZIONE UMBRIA

"Fine vita: siano chiare le modalità"

Laura Santi, affetta da sclerosi multipla, presenta ricorso d'urgenza al Tribunale di Perugia per ottenere il diritto al suicidio medicalmente assistito. Il Tribunale accerta il diritto ma non ordina all'azienda sanitaria di provvedere. I legali di Santi presentano reclamo.

"Fine vita: siano chiare le modalità"

Perugia Lo scorso 11 luglio, il Tribunale di Perugia, a seguito del ricorso d’urgenza presentato da Laura Santi, affetta da sclerosi multipla, contro l’azienda sanitaria, aveva accertato e dichiarato il suo diritto ad accedere al suicidio medicalmente assistito nonchè ad ottenere un parere del Comitato etico regionale entro i successivi 60 giorni. Ieri, tramite i suoi legali, ha deciso di proporre un reclamo contro questa decisione perché, pur accertando il suo diritto a ottenere quanto richiesto, si limitava a dichiarare l’esistenza di questo diritto senza però ordinare all’azienda sanitaria di provvedere nella forma adeguata a tutte le fasi indicate dalla Corte costituzionale e dunque mettere la donna nelle condizioni di poter scegliere sul proprio fine vita. Gli avvocati della Santi fanno pressing dunque affinché la Asl Umbria 1 "completi le verifiche e individui il farmaco più idoneo e le modalità di autosomministrazione del farmaco per l’eutanasia, se e quando chiederà di farlo. Abbiamo insistito per chiedere al collegio giudicante di superare la prima ordinanza – chiarisce l’avvocato Francesca Re, legale del gruppo di lavoro dell’associazione Luca Coscioni che affianca Laura Santi -. Quel provvedimento dava di fatto ragione alle nostre richieste. Accertava infatti un diritto già esistente di Laura, di avere la verifica delle sue condizioni per accedere alla morte medicalmente assistita. Non metteva però l’azienda sanitaria nelle condizioni di completare le verifiche per noi incomplete. Noi chiediamo un vero e proprio ordine per farlo. Che il diritto sia esistente lo ha detto la Corte costituzionale e il giudice di primo grado".