Un’altra anziana residente a Gubbio è stata vittima di una truffa. I malviventi hanno utilizzato ancora una volta la tecnica del finto incidente di un familiare: un componente della banda ha suonato a casa della signora spacciandosi per un carabiniere, spiegandole che uno dei suoi due figli era rimasto coinvolto in un grave incidente stradale e che gli servivano soldi. A completare la truffa ci ha pensato la chiamata di un complice che, camuffando la propria voce in modo tale da renderla verosimile, ha finto di essere il figlio, dicendole che era finito nei guai e che doveva consegnare l’oro che aveva a disposizione al carabiniere che le si era presentato alla porta. La 70enne ha ceduto e, dopo una rapida raccolta, ha dato al truffatore gioielli e monili per un valore di circa 3mila euro credendo che potessero aiutare il suo primogenito. Il colpo, però, non è stato opera di dilettanti, anzi. L’organizzazione del gruppo è stata infatti impeccabile: oltre ai fatti già descritti va aggiunto che la donna è stata trattenuta telefonicamente dai sedicenti militari per più di tre ore, per evitare che potesse contattare o essere contattata da altri familiari o conoscenti. Non solo, perché nell’orchestrata trama del crimine sono stati coinvolti, sempre con una chiamata telefonica, anche i due figli dell’anziana signora: al maggiore è stato riferito che il più piccolo era rimasto coinvolto in un sinistro, e allo stesso tempo al più piccolo che il maggiore aveva avuto un grave incidente.
La famiglia ha sporto denuncia presso la Stazione dei Carabinieri di Gubbio: i militari dell’Arma hanno immediatamente avviato le indagini con l’aiuto anche di telecamere di videosorveglianza dell’abitazione della signora. I responsabili individuati sono almeno tre, probabilmente gli stessi che hanno agito anche in altri recenti casi analoghi; non è da escludere, inoltre, che i malviventi stessero osservando la vittima e le persone a lei vicine per poter stilare un piano ricercato fino all’ultimo dettaglio. Un fenomeno, questo delle truffe, che si conferma purtroppo presente sul territorio, nonostante le campagne di informazione e sensibilizzazione che le forze dell’ordine portano avanti da tempo.
Federico Minelli