Ci sono ‘appena’ 27 sagre e feste paesane inserite nell’elenco regionale dell’Umbria aggiornato al 23 giugno. Numeri che, come auspica il presidente umbro dell’Unione nazionale proloco italiane (Unpli) Francesco Fiorelli, riescano a crescere per restituire linfa vitale "soprattutto ai nostri borghi e ai piccoli territori", dopo una stagione – quella del 2020 – andata praticamente in fumo. E se lo scorso anno solo un 10% delle sagre si è salvato, stavolta Fiorelli si dice ‘soddisfatto’ dell’ordinanza della Regione con cui è stata confermata la durata di sei giorni (a fronte dei quattro della scorsa estate), frutto di una ‘mediazione’ per cercare di salvare almeno in parte la ricca agenda di ‘appuntamenti’ che, in tempi pre Covid, smuove un volume d’affari di oltre venti milioni di euro. "È una vittoria, visti i tempi difficili che stiamo vivendo – commenta – Io sto combattendo soprattutto per quelle piccole realtà in cui le sagre rappresentano un valore aggiunto per il territorio e per il turismo, senza dimenticare come le proloco, che si occupano anche di altri eventi, siano spesso punti di riferimento importanti per le comunità. Il mio augurio per l’Umbria è che si arrivi almeno a cento sagre e feste popolari da qui a settembre, perché vorrebbe dire salvarne un 3035% sul totale (circa 300) e, rispetto alle perdite dell’anno scorso, questo sarebbe un bel segnale di ripartenza". E sul perché, fino ad ora, non siano state presentate molte domande, Fiorelli non ha dubbi: "Senza un’ordinanza regionale molte proloco hanno avuto tentennamenti se mettere in moto, o meno, la complessa macchina organizzativa, servivano risposte che ora stanno arrivando e anche se i mesi di maggio e giugno sono andati persi ci aspettano ancora dei mesi davanti". ‘L’obiettivo’, intanto, rimane quello di salvare la legge regionale 2015 (Disciplina delle sagre, delle feste popolari e dell’esercizio dell’attività temporanea di somministrazione di alimenti e bevande), come sottolinea il presidente delle proloco dell’Umbria: "Noi abbiamo accettato di mediare la durata, anche per questa stagione, con la garanzia che verranno mantenuti i dieci giorni previsti, in tempi di normalità. E questo è il massimo che si poteva ottenere davanti a una situazione difficile che dura da oltre un anno.
Chi ha strutture fisse potrebbe sopravvivere, ma la stragrande maggioranza delle proloco andrebbe in ‘rosso’ con meno giorni a disposizione per l’evento, basterebbe un week end di pioggia, ad esempio. Abbiamo accettato sei giorni, ma quelli previsti non saranno comunque negoziabili se non in casi eccezionali come questo". L’ordinanza firmata dalla presidente Tesei riguarda sagre, fiere locali e mostre mercato, che si potranno svolgere per un massimo di sei giorni consecutivi e "nel rigoroso rispetto delle specifiche linee guida ministeriali" contro la diffusione del Covid. Ma al di là degli auspici, resta da capire in quanti se la sentiranno di organizzare le sagre paesane. Quella della ‘granocchia’ di Capanne inserita nell’elenco della Regione e prevista per luglio, ad esempio, è saltata. Lo hanno annunciato gli organizzatori sulla pagina Facebook della proloco, confidando nelle prossime edizioni.
Valentina Scarponi