"Il fatto che la città e il comprensorio in questi cinque anni non abbiano avuto un rappresentante in Regione è stato un vulnus. Io mi candido per rappresentare il territorio, portando avanti i miei valori di centro in una coalizione che ha scelto di dare loro ampia rappresentanza".
Inizia con Enrico Presilla, candidato nella lista ‘Tesei presidente’, una serie di interviste ai candidati folignati in corsa alle prossime elezioni regionali.
Una nuova campagna elettorale per lei, dopo le amministrative, in cui fu una battaglia ai principali schieramenti. È diventato bipolarista?
"La mia candidatura a sindaco era civica, sostenuta da due liste civiche e da Alternativa popolare. Continuo nella stessa direzione in un sistema, come quello per le Regionali, dove lo spazio per una terza forza non c’è e chi ha i miei valori è chiamato ad una scelta di campo. Anche Alternativa popolare, che ringrazio per il sostegno avuto fino a qui, ha scelto il mio stesso campo e saremo insieme per la riconferma della presidente Donatella Tesei. Per me il faro resta il bene di Foligno e del comprensorio".
Perché la scelta di campo con il centrodestra?
"Perché si è dimostrato lo schieramento della concretezza e della politica del fare. Sul lavoro, per esempio, l’Umbria ha il tasso di disoccupazione più basso di sempre. Il turismo, senza alcun dubbio, in crescita, ha dato una possibilità di sviluppo al territorio incredibile e poi le politiche familiari, che fino ad ora non c’erano".
Quale sarà, quindi, il suo contributo, se sarà eletto?
"Mi impegnerò per un sempre maggiore sostegno alle imprese, unica leva attraverso cui creare benessere e lavoro. In questo quadro non possiamo dimenticare che Foligno è sede del distretto dell’aerospazio, un fiore all’occhiello che va capitalizzato. Foligno è anche in una posizione baricentrica tra Perugia e Terni e questo è un jolly che va giocato".
Qual è stato il danno, in questi anni, di non aver avuto rappresentanti folignati in Regione?
"Chi è rappresentato, fa sentire la propria voce. Foligno deve riappropriarsi del suo ruolo e della sua centralità, mantenendola e rafforzandola laddove esiste. L’ospedale di Foligno, per esempio, deve continuare ad essere un’eccellenza della sanità pubblica".
Alessandro Orfei