LUCA FIORUCCI
Cronaca

Fondazione antiusura, bilancio in attivo: "Pronti ad aiutare sempre più persone"

Il presidente Fausto Cardella oggi presenta il dettaglio dell’attività svolta: "Assistenza attiva, non regalie"

Fondazione antiusura, bilancio in attivo: "Pronti ad aiutare sempre più persone"

Il primo bilancio in attivo della Fondazione. Con 75mila euro di entrate in più rispetto all’anno precedente. "Denari che, chiaramente, non sono serviti per fare utili, ma per sostenere famiglie in difficoltà, progetti e nuove iniziative" spiega il presidente della Fondazione Umbria per la prevenzione dell’usura, Fausto Cardella, che oggi presenterà nel dettaglio l’attività svolta. "Abbiamo potuto contare sull’ulteriore contributo che ci è arrivato dai nuovi soci oltre a quelli storici, ma anche dalla scelta di investire questi soldi in titoli di Stato – spiega ancora Cardella –. Questo si è tradotto nella possibilità di dare un maggiore contributo ai soggetti in difficoltà economica, ma anche favorire iniziative culturali di educazione alla legalità e creare un premio di laurea destinato a tesi che hanno come tema il contrasto all’usura". "Dalla Regione e dalla Consulta della fondazioni delle casse di risparmio abbiamo ricevuto un sostegno maggiore che ci ha permesso, condividendo le politiche di aiuto alle famiglie, di promuovere il Piano casa. Uno strumento di grande importanza che serve ad aiutare quei cittadini che si trovano in difficoltà con le spese di gestione, appunto, della casa. Dalle bollette ai piccoli prestiti per acquisti" ribadisce Cardella, ricordando che "la Fondazione dà assistenza, ma non fa assistenzialismo. Vogliamo attivare percorsi virtuosi che permettano a chi affronta una criticità di uscirne con le proprie forze, sostenendo le spese, garantendo, per esempio, mutui che, con rate sostenibili ma che racchiudano le diverse rate che possono essersi accumulate, possano essere coperti nel tempo dal debitore". Insomma, una assistenza "attiva", un accompagnamento e una mediazione se necessario, ma "non una regalia". Si allarga la fetta di popolazione "insospettabile" che rischia di trovarsi nel guado del sovraindebitamento: "Se in passato le categorie più a rischio erano piccoli imprenditori, commercianti o artigiani, ora le stesse richieste di aiuto arrivano da impiegati, anche pubblici, peggio se monoreddito. Con entrate di 1.200 euro, un imprevisto, la macchina da riparare, rischia di provocare grosse difficoltà".