REDAZIONE UMBRIA

"Fondi-Pnrr per “arretrato” e Cittadella"

Inaugurazione dell’anno giudiziario, il presidente della Corte d’Appello D’Aprile: "Bene i nuovi funzionari, ma resta l’emergenza organico"

Nuovi funzionari addetti all’Ufficio per il processo, gli obiettivi posti al sistema giudiziario italiano nell’ambito del Pnrr, l’emergenza che rimane nelle piante organiche dei magistrati e la necessità, ormai inderogabile, di dare una “casa” all’amministrazione della giustizia a Perugia. Sono questi i temi più rilevanti trattati nel corso della cerimonia d’inaugurazione dell’anno giudiziario 2022 in Umbria. Una cerimonia, anche quest’anno, limitata dalle normative imposte dalla pandemia: numero ristretissimo di presenti e, per il resto, collegamenti in streaming.

"L’importante novità che caratterizzerà l’anno giudiziario 2022 è rappresentata indubbiamente dall’ingresso dei numerosi addetti all’Ufficio per il processo che stanno per essere assunti - ha sottolineato il presidente della Corte d’Appello di Perugia, Mario Vincenzo D’Aprile -. Questi nuovi dipendenti amministrativi sono chismati a contribuire al raggiungimento degli obiettivi posti al sistema giudiziario italiano nell’ambito del Pnrr". Che consistono in una riduzione dei tempi processuali: del 40% nel settore civile e del 25% nel settore penale, con una riduzione del 90% dell’arretrato civile. Il programma di assunzioni a tempo determinato prevede l’arrivo di 29 addetti presso la Corte d’appello, 39 al Tribunale di Perugia, 23 in quello di Spoleto e 17 al Tribunale di Terni: in tutto 107 nuovi funzionari nel distretto. Ma, il problema non è risolto. Secondo il presidente della Corte d’Appello, gli obiettivi non potranno essere ottenuti "esclusivamente con l’assunzione dei pur numerosi addetti all’Ufficio per il processo" poiché "la fase decisionale dei processi, ovviamente, è di competenza specifica del magistrato" e quindi "non è possibile illudersi che i nuovi funzionari, pur se molto numerosi, possano supplire alle carenze numeriche dei giudici". Restano, infatti, come sottolinea il presidente D’Aprile "scoperture di organico notevoli, in particolare nei Tribunali, uffici chiamati più degli altri a realizzare gli obiettivi del Pnrr".

I numeri: al tribunale di Perugia sono scoperti 5 posti di giudice (su 33 in organico), a Spoleto ne mancano 4 (su 15) a Terni 1. "E’ del tutto scoperta inolte - sottolinea ancora ilpresidente D’Aprile - la piante organica dei magistrati distrettuali giudicanti, a fronte dei tre posti previsti". Stessa emergenza, se non ancor più marcata, per gli Uffici notificazioni e protesti: "nel distretto sono previsti complessivamente 18 ufficiali giudiziari, ma ne sono presenti solo due (uno a Terni e uno a Perugia)". Ultimo ma non ultimo il nodo della “situazione logistica” degli uffici giudiziari a Perugia.

"La frammentazione delle sedi crea rilevanti disservizi, problemi di sicurezza e ingenti spese aggiuntive - precisa il presidente -. Perugia ha assoluta e urgente necessità di una ‘Cittadella giudiziaria’, realizzata presso l’ex carcere cittadino o altrove, e non può accettare che il progetto continui a essere coltivato senza un preciso scadenzario predeterminato e vincolante".

"L’anno giudiziario che sta iniziando sarà particolarmente importante - è la conclusione del presidente della Corte d’Appello di Perugia, Mario Vincenzo D’Aprile - , poiché rappresenta la fase preliminare di un risanamento del sistema giustizia al quale il nostro Paese si è impegnato anche a livello europeo. I magistrati del’Umbria, come le componenti amministrative degli uffici accettano la sfida, anzi l’anno già accettata".