Fontivegge fa paura : "Furti, spaccio e degrado. La sera c’è il coprifuoco. Meglio non uscire"

Non c’è pace in via Mario Angeloni, dove continua a crescere l’insicurezza. Razziati gli uffici del Patronato. Un tappeto di siringhe alla Verbanella.

Fontivegge fa paura : "Furti, spaccio e degrado. La sera c’è il coprifuoco. Meglio non uscire"

Fontivegge fa paura : "Furti, spaccio e degrado. La sera c’è il coprifuoco. Meglio non uscire"

"Se ho paura? Io no perché va a finire che a qualcuno gli spacco le gambe. Che ci vorrebbe per Fontivegge? Una bomba". E’ una donna esasperata quella che ci parla da dietro il bancone di una tavola calda di via Angeloni, quartiere costretto a convivere con spacciatori e malviventi disposti a spaccare i vetri di una macchina anche per rubare un euro. Poi però si fa seria: "Qui tutti abbiamo paura. Non lo vede che gente che gira?". I colleghi di un vicino esercizio commerciale si stringono nella spalle: "Di promesse tante. Fatti pochi. In molti abbiamo caldeggiato l’installazione delle telecamere e il potenziamento dell’illuminazione. Certa gente dovrebbe sentirsi braccata... ma non è così". Poi ci invitano a fare un giro al parco della Verbanella. All’inizio del percorso, in via Fonti di Veggio, c’è una palazzina abbandonata che serviva da deposito, oggetto di numerosi blitz da parte delle Forze dell’ordine. L’immobile è stato sgomberato e bonificato. Dentro albergavano clandestini e pusher, che di notte vagavano come zombi tra le strade del quartiere.

Ci incamminiamo per il sentiero. Fatti pochi metri incrociamo due tossici, dietro di loro a ruota due pusher. In uno spiazzo incolto che costeggia la strada del Parco siringhe a volontà, foglietti di stagnola e rami caduti lasciati a marcire in mezzo a tanta desolazione. Cambiamo strada. Andiamo a raccogliere le impressioni degli impiegati del patronato Anmic, dove meno di due settimane fa c’è stata un’incursione dei ladri. "Oltre al furto di materiale tecnologico – racconta la responsabile Daniela Assalve – ci hanno messo sottosopra tutto l’ufficio. Questa è una zona molto difficile, viviamo sotto pressione. La sera poi meglio non girare da soli. Capita che ti minaccino per qualche spicciolo o di ritrovarsi con i vetri della macchina fracassati". Le fa eco la volontaria Claudia Tognellini: "Non ci sentiamo sicuri. L’auspicio è che intensifichino i controlli e potenzino la videosorveglianza".

Silvia Angelici