Fotografia di un declino. Rallenta l’economia, più giù il tasso di natalità

Resoconto choc relativo a fine 2023 dell’Osservatorio istituito in Prefettura. Seimila persone cercano lavoro. Aumenta ancora la disoccupazione femminile.

Fotografia di un declino. Rallenta l’economia,  più giù il tasso di natalità

Resoconto choc relativo a fine 2023 dell’Osservatorio istituito in Prefettura. Seimila persone cercano lavoro. Aumenta ancora la disoccupazione femminile.

Un territorio sempre più povero e ‘anziano’, dove le donne non trovano lavoro, persiste il calo demografico e continua a scendere il tasso di natalità; dove non circola ricchezza e le famiglie non possono spendere, lasciando le attività locali all’asciutto. E’ la fotografia choc della provincia a fine 2023 negli “Indicatori dell’economia ternana”, nell’ambito dell’Osservatorio istituito in Prefettura. Tra le emergenze la disoccupazione e l’inattività femminile, che continuano a salire con percentuali da brivido come peraltro evidenziato da mesi dall’Istat e da noi riportato. "Nel secondo semestre del 2023 l’attività economica ternana rallenta - si legge nella relazione _ . L’attività agricola subisce le conseguenze delle sfavorevoli condizioni climatiche, l’attività produttiva delle piccole imprese risente della debolezza della domanda interna, di condizioni di finanziamento più restrittive e della riduzione dei redditi reali delle famiglie dovuta all’inflazione. Sull’economia della provincia grava anche la dinamica demografica negativa e il progressivo invecchiamento della popolazione; Il tasso di natalità, in continua diminuzione nell’ultimo decennio, scende al 5,2 per mille e il tasso di mortalità, in costante crescita, raggiunge il 15,2 per mille. Inoltre, la provincia presenta una struttura per età più anziana rispetto alla regione e al totale del Paese". Diminuisce anche il numero delle imprese. "Nel 2023 il numero di occupati è pari a 83mila unità e il numero di persone in cerca di occupazione ammonta a 6mila unità _ si legge ancora nel dettaglio _ entrambi i valori risultano stabili rispetto al 2022, cosi come quello degli inattivi pari a 46mila unità. Analizzando i dati per genere invece si registra una contrazione della componente femminile degli occupati del 2,8 per cento rispetto al 2022, mentre cresce quella maschile del 2,1 per cento. Anche la quota delle inattive cresce (+3,4 per cento)".

Ste.Cin.