
Ilaria Sula, uccisa a 22 anni dall’ex
Non si ferma l’ondata di sdegno per le frasi violente, riferite all’uccisione della studentessa Ilaria Sula, che un dirigente dello Sporting Terni, squalificato per quattro anni, ha rivolto a un’arbitra di 17 anni durante la gara di Allievi Under 17 con il Sangemini. "Eri da ammazzare da piccola. Dovresti fare la fine di Ilaria", queste alcune delle espressioni usate dal dirigente.
"Parole di una violenza inaudita, che fanno rabbrividire – si legge in un post di Casa delle Donne – Non è “un gesto isolato”. È la dimostrazione di una cultura sessista e aggressiva, che considera le donne colpevoli già da bambine. Una cultura che non accetta che una donna, per di più giovane, possa esercitare una qualche forma di autorità o autorevolezza nei confronti di uomini, neanche se a loro volta giovani. Il riferimento al femminicidio di Ilaria Sula è poi inaccettabile".
"Ci rivolgiamo ai genitori, alle madri e soprattutto ai padri – si legge ancora –. A chi accompagna figli e figlie a fare sport. Abbiate il coraggio di educare al rispetto, di prendere posizione pubblicamente contro questa cultura. Interrogatevi sul modello che state trasmettendo anche attraverso le persone a cui decidete di affidare i vostri figli e le vostre figlie".
"Chiediamo che le istituzioni sportive, scolastiche e cittadine – è l’appello lanciato – condannino pubblicamente questo episodio e si prendano i più severi provvedimenti possibili. Serve educazione. Serve giustizia. Serve una comunità che sappia distinguere tra competizione e sopraffazione, tra sport e violenza. Noi non ci voltiamo dall’altra parte".
La vicenda è stata segnalata dall’Aia (Associazione italiana arbitri) alla Procura federale e la stessa famiglia Sula, come ha spiegato l’avvocato Giuseppe Sforza, potrebbe interessare la Procura ordinaria.