Arresti domiciliari per tre imprenditori del settore del commercio di prodotti petroliferi per autotrazione tra Bettona, Cannara e Torgiano – Antonio Nicola De Lisi, Claudio Perretti e Janusz Kruk – accusati di associazione per delinquere finalizzata a commettere una serie di reati tributari, nonché di autoriciclaggio dei proventi derivanti dall’evasione fiscale.
L’ordinanza, insieme al sequestro preventivo di denaro, di beni mobili e immobili, per un valore di circa un milione e mezzo di euro, emessa dal gip Antonella Avila è stata eseguita dai militari del Nucleo di polizia economico finanziaria dellaFinanza di Perugia. Gli indagati sono difesi dall’avvocato Cristina Zinci.
In particolare l’attenzione degli inquirenti si è concentrata su forniture di carburante, a partire dal 2017, da due società, una tunisina ed un’altra con sede alle Seychelles, entrambe segnalate da varie Unità di informazione finanziaria estere per comportamenti sospetti sotto il profilo del possibile riciclaggio dei proventi del contrabbando di petrolio. Secondo quanto ricostruito dalla Finanza il combustibile, stoccato in un deposito costiero della città spagnola di Cartagena, veniva acquistato cartolarmente da una società italiana con sede a Roma, rivelatasi - secondo gli inquirenti - un vero e proprio ‘missing trader’ privo di una struttura organizzativa e patrimoniale e, successivamente, ceduto ad una società filtro in provincia di Perugia che, a sua volta, lo rivendeva ad altre società fittiziamente interposte, prima di giungere al destinatario finale, che alimentava una rete di distributori senza logo (le cosiddette pompe bianche) le quali praticavano prezzi scontati. La presunta Iva indebitamente detratta sarebbe stata dirottata verso conti esteri in Tunisia e a Malta e in parte, utilizzata per l’acquisto di immobili sulle colline venete e umbre.