SILVIA ANGELICI
Cronaca

Fuori dal Centro Vince l’integrazione. L’Università apre agli studenti “speciali“

Si chiama “Fuori dal Centro”. E’ il progetto nato da un accordo tra l’Università degli Studi di Perugia e l’associazione...

Si chiama “Fuori dal Centro”. E’ il progetto nato da un accordo tra l’Università degli Studi di Perugia e l’associazione...

Si chiama “Fuori dal Centro”. E’ il progetto nato da un accordo tra l’Università degli Studi di Perugia e l’associazione...

Si chiama “Fuori dal Centro”. E’ il progetto nato da un accordo tra l’Università degli Studi di Perugia e l’associazione Atlas Onlus, che si occupa di riabilitazione e inclusione sociale e scolastica dei ragazzi con disabilità. “Fuori dal Centro“ ha ricevuto il premio nazionale “Inclusione 3.0”, promosso dall’Università degli Studi di Macerata e dalla Società Italiana di Pedagogia Speciale.

"Il progetto - spiegano la professoressa Moira Sannipoli e il professor Daniele Parbuono, responsabili per l’Ateneo degli interventi in ambito inclusivo – ha lo scopo di offrire alle persone che hanno concluso gli studi secondari, in possesso di un attestato di frequenza e non di diploma, la possibilità di proseguire l’esperienza di formazione accedendo a singoli insegnamenti universitari presso il nostro Ateneo. Per queste studentesse e studenti “speciali” si apre l’opportunità, altrimenti preclusa, di attivare un percorso multidisciplinare trasversale e personalizzato secondo i propri interessi. La frequenza come uditrici e uditori ai singoli insegnamenti è consentita in forma gratuita e non permette l’acquisizione di CFU, pur prevedendo il rilascio di un attestato di frequenza ai corsi. A queste studentesse e studenti, che sono sempre affiancati da un tutor di Atlas, è consentito l’accesso alle biblioteche, alle aule studio, alla rete wi-fi e ai numerosi servizi di consulenza. La partecipazione alla vita universitaria permette poi momenti di socializzazione spontanea e la fruizione di eventi e iniziative promosse dalla comunità studentesca. Il progetto ha consentito a ragazzi e ragazze di trovare nell’Università occasioni di approfondimento e di partecipazione".