Reddito cittadinanza, scovati 5mila furbetti in Umbria. I controlli preventivi funzionano

Intensa l’attività dell’Inps e delle forze dell’ordine: respinte molte domande, l’assegno non viene pagato. Lente di ingrandimento sui requisiti di residenza in Italia e sui componenti del nucleo familiare

Reddito di cittadinanza (Archivio)

Reddito di cittadinanza (Archivio)

Perugia, 10 dicembre 2022 - Oltre cinquemila delle domande del reddito di cittadinanza viene respinto in prima istanza, mentre un 20 per cento circa decade con il passare dei mesi o viene revocato. L’Inps intensifica le verifiche sul Rdc che appaiono sempre più efficaci. I dati aggiornati a ieri raccontano però che in Umbria le revoche hanno una tendenza nettamente inferiore rispetto al 2021, così come le decadenze: un segnale che i controlli preventivi sono efficaci da un lato e che molti "furbetti" si sono resi conto che per loro la vita si fa sempre più dura.

I numeri dicono che dall’1 gennaio a ieri le revoche sono state 102, a una media mensile pari 9, mentre l’anno scorso ne sono state revocate 57 al mese (678 in totale). La decadenza (chi perde il diritto perché le sue condizioni economiche migliorano) ha riguardato quest’anno 458 famiglie (media mensile pari a 38), mentre l’anno scorso erano decaduti 187 percettori al mese.

L’Inps ha intensificato i controlli ex ante nell’ottica di prevenire ed individuare i comportamenti opportunistici e fraudolenti. Pertanto, il sistema dei controlli è stato progressivamente rafforzato con l’obiettivo di accertare la veridicità delle dichiarazioni rese, verificando preventivamente le informazioni in possesso dell’Inps e di altre amministrazioni pubbliche, e anticipando i controlli anche in ottica "antifrode". Ciò ha consentito di intercettare le istanze sintomatiche della presunta insussistenza di uno o più requisiti in capo al richiedente (o al nucleo familiare) e di altre situazioni potenzialmente incompatibili.

Nel 2022 le famiglie che hanno richiesto Reddito o Pensione di cittadinanza in Umbria (dato al 31 ottobre) sono state 12.156, quelle che lo percepiscono al 31 ottobre sono 10.253 mentre lameno una quota durante l’anno l’hanno avuta 15.340 nuclei familiari. Quali sono però le fattispecie che fanno perdere il beneficio? Inps rivela che ce ne sono tre in via preventiva: mancanza del requisito della residenza in Italia; false o omesse dichiarazioni relativamente alla posizione lavorativa dei componenti il nucleo familiare; false dichiarazioni circa la composizione del nucleo familiare.

Quando i sistemi Inps rilevano domande che presentano gli indicatori di rischio appena citati, le istanze vengono immediatamente respinte, ovvero sospese nei casi in cui si rendano necessari ulteriori approfondimenti, comunque sempre in via preventiva rispetto al pagamento del beneficio. E in Umbria quest’anno sono state 5.130 quelle che hanno già avuto questo destino, 4.810 l’anno scorso.

Un altro scenario di rischio che l’Istituto sta da poco utilizzando, in stretta collaborazione con le forze dell’Ordine, è quello relativo all’eventuale titolarità di imprese e/o di qualifiche/cariche sociali da parte dei componenti il nucleo familiare richiedente il beneficio. Tale circostanza, infatti, seppure di per sé non incompatibile con la fruizione del beneficio RdC, è ritenuta sintomatica di potenziali frodi.

Michele Nucci